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Mancato sdoppiamento prima classe alla Media di Piegaro, Comune sul piede di guerra

Amministrazione comunale sul piede di guerra per il probabile mancato sdoppiamento della prima classe presso la Scuola secondaria di primo grado di Piegaro.

A favore della istituzione di tre prime classi di Medie (due a Piegaro capoluogo e una a Pietrafitta) si è già mossa l’Amministrazione comunale nella persona del sindaco Roberto Ferricelli, con l’ultima lettera inviata all’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria qualche settimana fa. Una richiesta avanzata a fronte delle iscrizioni per l’anno scolastico 2018-2019 che vedono per la prima classe della scuola secondaria di primo grado 52 iscritti complessivi tra Piegaro e Pietrafitta.

“Di fronte a questi numeri – spiega Ferricelli –, tenuto anche conto della presenza di un alunno con disabilità, ci siamo preventivamente mossi affinché venisse accordata l’istituzione di una nuova classe presso il plesso di Piegaro. Purtroppo ci giungono voci che tale richiesta sia stata respinta”. Per il sindaco si tratterebbe di una decisione “che non tiene conto di quanto l’ambiente scolastico debba essere sereno e a misura di alunno”. Inoltre, riducendo forzatamente il numero degli iscritti, “si va contro le politiche che questa Amministrazione – sono le parole di Ferricelli – ha messo in campo in questi ultimi anni, contro lo spopolamento del territorio, non solo attraverso il mantenimento, ma soprattutto con il potenziamento dei servizi, primo tra tutti quello scolastico. Ricordiamo – sottolinea – che l’edificio scolastico di Piegaro è stato recentemente ristrutturato e ampliato ed è nelle condizioni di poter accogliere un’utenza maggiore dell’attuale. Del resto il capoluogo e Pietrafitta, pur distando tra loro 16 chilometri, hanno un bacino d’utenza diverso”.

“Abbiamo sempre avuto come obiettivo principale la qualità dell’offerta formativa – osserva poi il primo cittadino -. E’ riconosciuto che l’eccessivo numero di alunni per classe incide negativamente sulla qualità della didattica, pregiudicando la formazione dei ragazzi, ma soprattutto, come in questo caso, non consentendo la piena integrazione di casi particolarmente delicati. Non a caso la soglia massima, laddove ci sono casi di disabilità di varia natura, è fissata a 20 alunni per classe”.

“Auspichiamo – conclude il sindaco – un ripensamento dell’Ufficio scolastico regionale. In caso contrario ci troveremo costretti ad intraprendere, a fianco delle famiglie, ogni strada possibile, compreso il ricorso al Tar. Siamo disposti a tutto pur di non dover rifiutare iscrizioni e veder nascere delle classi pollaio all’interno dei nostri plessi”.