Categorie: Città di Castello Cronaca

Maltratta moglie e le sottrae figlia per 5 lunghi anni

Arriva l’ennesimo caso di violenze e maltrattamenti familiari in Valtiberina. Questa volta a denunciare i soprusi e le violenze del marito è stata B.F., 40enne di origine marocchina.

La donna, presso l’Ufficio Denunce del Commissariato di Polizia di Città di Castello, avrebbe raccontato una serie interminabile di episodi, caratterizzati sia da violenza fisica gratuita che da azioni di sudditanza psicologica, messe in attoe anche alla presenza della loro bimba.

Picchiata con sistematicità, privata di ogni mezzo di sostentamento ed umiliata davanti alla figlia, la donna era di fatto diventata l’ennesima moglie ridotta in condizioni di schiavitù.

La 40enne, allora, intimorita dalla possibilità che il marito potesse sottrarle la bambina, e anche per evitare a quest’ultima il continuo spettacolo di violenza, decise di portare la figlia in Marocco, dalla nonna materna. Il marito della donna, appreso il fatto, all’insaputa della moglie si sarebbe recato dalla suocera e, con la scusa di far rivedere il nonno paterno in fin di vita, le avrebbe sottratto la bambina conducendola in Tunisia.

Da quel momento la mamma ha potuto parlare solo telefonicamente con la figlia, privata di qualsiasi altro ulteriore rapporto genitoriale.

Il silenzio della donna si è protratto per ben cinque anni, poi, dato che non arrivavano più notizie dalla figlia, la 40enne si è convinta a denunciare l’accaduto.

Le indagini della Polizia hanno permesso di confermare ogni affermazione fatta dalla donna. B.R., il 40enne tunisino, marito della donna, è stato denunciato alla competente A.G. per atti persecutori, molestie, maltrattamenti familiari, violazione degli obblighi di mantenimento, riduzione in schiavitù e sottrazione di minore.