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L'INTEGRAZIONE PASSA PER LA LINGUA ITALIANA. TRASPORTI E BABY SITTER PER AGEVOLARE LA PARTECIPAZIONE

Sono 500 i cittadini extracomunitari che, attualmente, frequentano i corsi finalizzati all'apprendimento della lingua e della cultura italiana organizzati su iniziativa della Regione Umbria.
A renderlo noto è la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, ricordando che “per raggiungere gli obiettivi di un'accurata e corretta lettura del fenomeno migratorio, la Regione Umbria e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali hanno sottoscritto, in data 17 dicembre 2009, un Accordo per il finanziamento di un programma di interventi finalizzati alla diffusione della conoscenza della lingua e cultura italiana che ha permesso l'avvio dei corsi realizzati in collaborazione con gli 8 centri territoriali permanenti presenti sul territorio e l'Università per Stranieri di Perugia e con il coordinamento del Centro studi Villa Montesca”.
Scopo del ciclo di studi è quello di consentire ai cittadini extracomunitari interessati e in possesso dei requisiti richiesti, di acquisire conoscenze dell'idioma e della cultura italiana, nonchè una certificazione valida che attesti il livello di conoscenza della lingua, per rispondere così alle nuove disposizioni normative in materia di immigrazione che già prevedono, per alcune tipologie di permesso di soggiorno, la dimostrazione del livello di conoscenza della lingua (livello A2).
Attualmente sono in fase di realizzazione 18 corsi che termineranno il 9 maggio con l'esame per la certificazione che sarà curato dall'Università per stranieri. Al Centro studi Villa Montesca erano arrivate 684 iscrizioni, mentre solo in 524 si sono presentati al test di ingresso.
“La conoscenza della lingua assume un'importanza fondamentale nel processo di integrazione nella comunità di accoglienza – ha detto la vicepresidente Casciari – Ciò assume maggior valore quando si tratta del mercato del lavoro dove la formazione linguistica è fondamentale, anche per la comprensione delle norme e delle regole che preservano dai rischi connessi all'attività lavorativa. Per permettere anche ai lavoratori di frequentare i corsi – aggiunge la vicepresidente – le lezioni sono state organizzate in orari che conciliano la frequenza agli stessi con i tempi di lavoro e di cura familiare per coinvolgere un vasto numero di soggetti”.
Inoltre, grande attenzione è stata riservata alle famiglie e, in particolare alle donne lavoratrici o casalinghe grazie alla previsione di servizi complementari come la presenza di baby sitter e servizio di trasporto