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L'Ente Acque Umbro Toscano diventerà Agenzia Regionale e rileverà gestione EIAUT

Grande soddisfazione e aspettative per la risoluzione del problema dell’Ente Acque Umbro Toscano. Tale importantissimo Ente, che gestisce le due grandi Dighe dell’Italia Centrale, Montedoglio e Valfabbrica, inizialmente definito dal Decreto Calderoli Ente inutile, sarebbe dovuto essere chiuso o essere trasferito ad una non definita amministrazione statale. Le Regioni Umbria e Toscana andranno a costituire, in accordo con il governo un’agenzia interregionale che rileverà la gestione dell’ EIAUT.
“La Regione ha finalmente rotto gli indugi – commenta il presidente della CBU Ugo Giannantoni – ed ha chiuso il cerchio sulla questione della prosecuzione delle attività di un Ente Importantissimo per la nostra Regione. Un plauso va all’Assessore Fernanda Cecchini che si è spesa con determinazione ed efficacia per raggiungere questa soluzione. Ora dobbiamo lavorare per la velocizzazione dell’Entrata in funzione della Diga sul Chiascio: per l’ambiente e l’agricoltura della nostra regione sarà l’evento più importante dei prossimi decenni”.
“Siamo fiduciosi – interviene il Sindaco di Foligno Nando Mismetti – che un’Agenzia Regionale e non più un Ente Statale riesca a dare un impulso alla distribuzione dell’acqua della Diga del Chiascio. Il nostro territorio ha necessità di ridurre al massimo i prelievi dalle falde e dalle acque superficiali. Anche la recente emergenza dell’inquinamento dei pozzi nel folignate sta a sottolineare quando determinante sarà avere la disponibilità di acqua per usi civili e produttivi senza intaccare le falde o le acque superficiali.”
Annarita Polticchia, Sindaco di Bevagna, afferma: “Siamo speranzosi che la Regione Umbria garantisca ritmi più serrati alla realizzazione delle infrastrutture connesse alla Diga sul Chiascio ed alla conseguente realizzazione di impinti irrigui pubblici.Ricordo che il territorio del nostro Comune ha già pronto un progetto definitivo per un impianto di irrigazione pubblico, coerentemente con il Piano Irriguo Regionale.”