Cronaca

Lega blinda Terni, Esercito e ‘ronde’ per la sicurezza

Stretta sulla sicurezza della Lega che, nel DUP (Documento Unico di Programmazione) traccia le strategie per rendere sicura la città di Terni. Tra le varie misure, nel documento si legge che si vuole ricorrere: “alla collaborazione con i cittadini anche in forma organizzata per una maggiore vigilanza sul territorio”.

Una perifrasi che equivale a dire ronde che, come precisato a TO dalla Lega, avrebbero “una semplice funzione di supporto alle forze dell’ordine e non deleghe di intervento”.

Ricorrere a strumenti di controllo del territorio ‘delegati’ ai cittadini è sempre ‘pericoloso’ perché si rischia una deriva estremistica che poco ha a che fare con la sicurezza.

In altri comuni, soprattutto nella zona del bolognese, l’esperienza è stata sperimentata anche delle ‘città rosse’ con le ‘ronde dem’: in questi comuni, i cittadini hanno seguito un corso di formazione tenuto dai Vigili Urbani del territorio su come comportarsi, come e quando ‘intervenire, segnalando situazioni anomale alle autorità competenti.

Con questa formula, la ‘ronda’ potrebbe avere un senso. Importante è non lasciare che chiunque possa improvvisarsi ‘giustiziere’ semplicemente perché autorizzato dall’amministrazione a vigilare e, soprattutto, a intervenire.

Tolleranza zero – Nel Dup sono chiare le linee programmatiche della giunta: “Tolleranza zero nei confronti della micro criminalità, eliminazione delle zone franche, contrasto all’accattonaggio molesto, controllo dei siti e degli edifici occupati abusivamente o utilizzati in maniera impropria. Utilizzare nella lotta alla criminalità strumenti inediti almeno per la nostra città come il ricorso alle Forze Armate nell’ambito dell’operazione Strade Sicure e la collaborazione con i cittadini anche in forma organizzata per una maggiore vigilanza sul territorio. Maggiore utilizzo della videosorveglianza anche attraverso forme di coordinamento e integrazione tra sistemi già esistenti, anche privati. Efficientamento energetico e potenziamento della pubblica illuminazione”.

Su questo ultimo punto, cioè sul potenziamento dell’illuminazione pubblica, si dovranno rimandare i buoni propositi, visto che proprio l’illuminazione pubblica è uno dei capitoli di spesa che subirà i tagli previsti dal risanamento del bilancio.