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L'educazione interculturale secondo gli studenti di Spoleto

Sono stati presentati questa mattina nella Sala dello Spagna di Palazzo comunale, i risultati del Progetto “Alternanza Scuola/Lavoro” che ha coinvolto le classi IV B e VB dell'IIS Pontano Sansi – Leoncillo Leonardi nel corso dell'anno scolastico 2012-2013. Nel corso della conferenza stampa, a cui hanno partecipato l'assessore Battistina Vargiu, Cristina Conditi della Cooperativa Sociale EDIT e la Prof.ssa Agnese Tomassini dell'IIS Pontano Sansi – Leoncillo Leonardi, è stata illustrata l'attività svolta dalle 19 studentesse del VB del socio-psicopedagogico con gli alunni dei tre circoli didattici di Spoleto (20 le studentesse della IV B che hanno frequentato la prima annualità).

Un progetto biennale (giunto quest'anno alla quarta edizione) dedicato all’educazione interculturale, intesa quale risposta educativa alle esigenze di una società sempre più multiculturale e inserita in un contesto territoriale dove sempre più bambini della scuola primaria sono originari di altre culture. “È un progetto che portiamo avanti da tanti anni – ha spiegato l'assessore Vargiu – un vero e proprio stage di formazione che permette agli studenti di cimentarsi con un progetto educativo dove si lavora per integrare le differenze di lingua e di cultura; una fonte di ricchezza sia per le studentesse, che affrontano questo percorso con grande impegno e serietà, sia per gli alunni delle elementari”.

“Queste esperienze – sono state le parole della Prof.ssa Tomassini – mettono in evidenza la capacità di autonomia delle studentesse, che hanno così la possibilità di vivere un protagonismo consapevole. In nessun lavoro oggi è possibile improvvisare, tanto meno nell'insegnamento e quando si hanno risultati ottimi, come in questo caso, è giusto che vengano valorizzati. Gli studenti devono avere maggiore fiducia in se stessi e nei loro mezzi”.

“La nostra funzione, mia e della Prof.ssa Tomassini – ha spiegato Cristina Conditi – è stata quella di fornire degli input, ma il progetto vero e proprio lo hanno portato avanti le ragazze, riuscendo a coinvolgere gli alunni delle elementari e ad affrontare, con grande maturità, gli imprevisti che si sono presentati durante il progetto”.

Gli incontri hanno coinvolto 6 classi e 23 bambini stranieri e sono stati sviluppati attraverso il racconto di favole e usanze di altre culture:”I bambini non hanno problemi ad integrarsi – hanno tenuto a specificare le studentesse della V B – anzi, riescono molto meglio degli adulti ad apprezzare le differenze di cultura e di lingua dei loro coetanei”.