Categorie: Cultura & Spettacolo Spoleto

“Le ossa del Gabibbo” della spoletina Virginia Virilli recensito su La Repubblica

Prosegue il successo editoriale, di “Le ossa del Gabibbo”, prima opera narrativa dell' autrice- attrice spoletina Virginia Virilli, già vincitrice nel 2007 del premio nazionale “Donne e Teatro” e segnalata come nuova attrice under 30 nell'edizione 2008 del premio Ubu, il più prestigioso riconoscimento italiano per giovani interpreti.
“Le ossa del Gabibbo, romanzo ambientato nella città di Spoleto, con protagonisti riconoscibili, è la storia di un'invasione, l'invasione di una malattia che agisce con lentezza, stanca, piega ,atterra : la sclerosi multipla.

Quella di Picozzi non è una malattia che si vede subito. Agisce con lentezza. Stanca. Piega. Atterra. Quella di Picozzi è una malattia che cresce insieme allo sguardo curioso, acuto, intelligente della bambina, dell’adolescente, della donna che è sua figlia. Quella di Picozzi è una sclerosi multipla, rigorosamente e violentemente respinta come si respinge un invasore.

Le ossa del Gabibbo è la storia di questa invasione e della resistenza che ne consegue – paradossale, buffa, commovente. Ed è anche la storia di una ragazza che percorre all’inverso la china discendente della madre e racconta, irriverente e comica, i suoi impacciati esperimenti omosessuali, i suoi flirt, l’amicizia con una bellissima e un po’ sfigata compagna di classe, la balzana storia d’amore con Codino, il meccanico. Sullo sfondo la provincia italiana, le strade che scollinano, la vita a quattro ruote, i muri e le mura che fanno da confine all’ansia di vivere. Virginia Virilli ha scritto un romanzo rapinoso e dolcissimo, la testimonianza originale e spiazzante di un impertinente faccia a faccia con il dolore.

Il libro è già stato presentato e raccontato nel dicembre scorso a Spoleto dall'Associazione Teodelapio, per la voce dell'Architetto Giorgio Flamini già apprezzato assessore alla cultura della città. Di ieri invece la lunga recensione della critica Elena Stancanelli sulle pagine culturali de La Repubblica, a segnare un ulteriore passo avanti della pregevole opera della Virilli.