Cronaca

Lavoratori interinali senza stipendio, sarà il Comune di Perugia a pagarli

Forse una bella notizia per i 15 lavoratori in Comune senza stipendio da mesi. A mettere sotto la lente di ingrandimento la difficile situazione dei lavoratori rimasti senza stipendio a causa delle gravi difficoltà da parte dell’agenzia interinale che li ha in carico, la Talea srl, erano stati i consiglieri del Pd Alvaro Mirabassi ed Erika Borghesi. 

A fine estate, i consiglieri dem chiesero alla giunta di farsi carico di 15 lavoratori del Comune di Perugia rimasti senza stipendio a causa delle gravi difficoltà che sta vivendo Talea srl. Ed ecco che a farsi carico dello stipendio di questi 15 lavoratori, sarà proprio il Comune come stabilito dalla giunta Romizi. Ma Talea, ormai in liquidazione, non ha pagato neanche i contributi ai lavoratori per i mesi di giugno, luglio e agosto. Obblighi che, in virtù del cosiddetto “vincolo solidale”, previsto dalla legge, si dovrà far carico il Comune, che poi potrà sempre rivalersi nei confronti di Talea.

Nello specifico, i dipendenti con un contratto con l’agenzia del lavoro interinali, sono destinate a soddisfare, nello specifico, il fabbisogno di personale con mansioni di bidello-cuoco per le esigenze di sostituzione dei servizi scolastici e con mansioni amministrativo / tecniche da utilizzare negli uffici di palazzo dei Priori.

Inoltre, come viene specificato in un atto di giunta, nel corso del 2016 il personale in Comune risulterebbe carente, cosa che sta arrecando non poche problematiche di servizio. In particolare si parla di 29 persone: 14 relative alle sostituzioni fatte in ambito scolastico e 15 per le varie necessità degli uffici. Allo scopo di far funzionare i servizi l’esecutivo ha affidato ai dirigenti il compito di verificare la possibilità di procedere allo scorrimento della graduatoria approvata dopo la gara del 2014, anno in cui Talea si è aggiudicato un bando da 1,8 milioni di euro relativa alla “somministrazione di lavoro temporaneo” per il triennio 2015/2017. Palazzo dei Priori, annualmente, era solito stimare un fabbisogno di quasi 30mila ore.