Categorie: Cronaca Spoleto

L'ARTISTA ROBIN HEIDI KENNEDY DA OGGI E' CITTADINA ITALIANA (Guarda le foto della cerimonia)

Robin Heidi Kennedy, l'artista di origine statunitense, cui si deve la prossima realizzazione di una scultura, commissionata dalla Jerome Robbins Foundation da collocare al Teatro Nuovo di Spoleto, è da oggi cittadina italiana. Già cittadina USA, alla Kennedy è stata conferita oggi anche la cittadinanza italiana nel corso di una cerimonia di giuramento tenutasi nel Palazzo Comune alla presenza del Sindaco Massimo Brunini. Un'opera della Kennedy, “Nereide”, fa parte della collezione di arte contemporanea della Galleria Civica d'Arte Moderna di Spoleto. Nel 1995 alla GCAM, con il titolo “Fontefante” si tenne una delle prime mostre personali di Heidi Kennedy. Opere della Kennedy sono state esposte in numerose collettive internazionali, tra le quali si ricordano la mostra “Arie”, inserita nel programma del Festival dei Due Mondi del 1991. La Kennedy è stata scelta dalla Jerome Robbins Foundation per onorare il grande regista, coreografo e ballerino con una scultura permanente da collocare nella terrazza del Teatro Nuovo. Un modo per celebrare il fondamentale apporto creativo che Robbins ha dato alla città di Spoleto e al suo Festival.

Robin Heidi Kennedy è nata a Città del Messico nel 1956. La famiglia, composta dalla madre tedesca, storica del­l'America Latina, e dal padre irlandese, scultore, si tra­sferisce nel 1965 nel North Carolina (USA). Qui la Ken­nedy frequenta dal 1971 la North Carolina School of the Arts, conclusa la quale intraprende alcuni viaggi che la portano di nuovo in Messico, poi in Italia e attraverso gli Stati Uniti. Conclusi i corsi di scenografia e arti del co­stume, sempre presso l'Università del North Carolina, cui si iscrive nel 1978, torna ripetutamente in Italia dove de­cide di fermarsi e di prendere uno studio a Spoleto. La scultrice americana ha esordito come scenografa tea­trale e cinematografica. Tra le molte collaborazioni con famosi scenografi, spicca quella con Sante Barelli, sceno­tecnico del cinema italiano. Sono anche da ricordare le collaborazioni alle scenografie per l'Opera di Washington e al Festival dei Due Mondi di Spoleto. All'attività di sce­nografa ha affiancato quella di scultrice, che a partire dal­la metà degli anni Ottanta l'ha vista protagonista di nume­rose mostre. Dal 1990 la scultura è diventata il suo esclu­sivo interesse. Oggi lavora dividendosi tra l'Italia e gli Sta­ti Uniti. I materiali più ricorrenti nelle sue opere sono il gesso, il bronzo e la terracotta.