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La senatrice Pdl Ada Urbani invita a “Costruire proposte per la terza repubblica”

di Ada Urbani (*)

La simbolica occupazione della sede regionale del PdL da parte di un gruppo aderenti del movimento giovanile del partito, con la plateale esposizione di uno striscione contro la “palude” del Governo Monti invia un duplice messaggio che è opportuno accogliere e valutare con attenzione. Intanto il desiderio di “fare partito”, di una rinnovata e maggiore presenza politica nella società civile. Ben vengano dunque gli stimoli, le idee e le energie di giovani seri e motivati. Ne abbiamo bisogno in Umbria e in tutto il paese. La voglia di partecipazione è una risposta all’antipolitica ed è un pilastro della democrazia che, per continuare ad esistere, deve trovare oggi nuove espressioni e un nuovo modello istituzionale.

Poi il messaggio rivolto alla situazione nazionale: questo Governo non va bene perché è sorretto da voti di fiducia che di fatto rendono opache e nebulose le diverse posizioni dei partiti e molto, troppo, viene sacrificato sull’altare della “criticità del momento”. L’ho sperimentato direttamente in sede di approvazione della riforma del lavoro e, precedentemente, in tante occasioni. Gli elettori, ormai, non riescono più a capire “chi ha fatto cosa” e la sfiducia, in termini elettorali, è costata molto al PdL ed alla sua assunzione di responsabilità.

Di questi due messaggi dei giovani, se ho ben interpretato il gesto, mi farò carico e ritengo che sarebbe opportuno, anche a livello regionale, trovare occasioni di dibattito per coagulare una proposta condivisa da tutte le realtà del partito, comprese quelle emerse nei recenti congressi. Di fronte ad uno scenario politico che si è letteralmente trasformato in pochi mesi non possiamo continuare a ripetere le stesse liturgie ed è necessario riorganizzarsi e reagire con decisione alle sfide che l’economia globalizzata e l’etica pongono oggi ai valori di cui il PdL è portatore e a cui, in fondo, ci richiamano i nostri giovani. Valori che possiamo e dobbiamo declinare nel passaggio, ormai inevitabile, verso la “terza Repubblica”.

(*) Senatrice Pdl