Cronaca

La protesta dei migranti a Perugia | Da settembre “non abbiamo sussidi”

Hanno protestato ieri (12 ottobre), intorno alle 13, i migranti ospitati da una struttura della Caritas della zona di Cenerente: erano circa una cinquantina, sotto l’occhio vigile delle forze dell’odine che hanno garantito che la protesta autogestita non sfuggisse di mano. La manifestazione pacifica è partita dalla strada che porta a Cenerente in direzione Perugia passando per San Marco, ed è stata messa in atto da alcuni migranti, perlopiù di origine pakistana o provenienti dall’Africa sub-Sahariana, che, giunti in Italia, risiedono nei centri di accoglienza di San Giovanni in Prugneto e delle zone limitrofe. Tutti in marcia verso il centro Caritas principale, pronti ad arrivare anche fino al centro storico del capoluogo umbro, per chiedere spiegazioni affinché “le promesse garantite siano mantenute”. Sul posto anche la dirigente della Polizia di Perugia per l’ufficio immigrazione, Maria Rosaria De Luca. La situazione è comunque tornata alla normalità nel giro di poco, senza disagi al traffico o ai cittadini della zona, e con la promessa fatta ai migranti di risolvere eventuali problemi quanto prima.

A quanto è dato sapere, il motivo che ha mosso i migranti a protestare pacificamente è la loro richiesta di poter ottenere un miglioramento delle condizioni di assistenza. Al centro del problema sono i loro sussidi, di circa 75 euro a testa mensili, e dunque di 2,50 euro necessari per le loro spese personali, come le ricariche telefoniche, il caffè o le sigarette. Denaro che, in base alla legge nazionale, gli viene consegnato oltre all’assistenza giornaliera, composta da vitto, alloggio, beni di prima necessità, controlli sanitari. Ma da circa 5 mesi il pocket money non starebbe più arrivando dallo Stato alla Diocesi perugina, creando malcontento tra gli ospiti delle strutture della Caritas. Le motivazioni del ritardo sarebbero almeno due, come informa anche la Diocesi con una sua nota: da una parte, i migranti presenti nelle strutture della Caritas sarebbero aumentati di 10 unità, passando da 84 a 94; dall’altra allo Stato mancherebbero 90 milioni di risorse utili al contributo per l’assistenza ai migranti accolti in Italia. A Perugia, la Diocesi starebbe compensando autonomamente l’assenza dei fondi statali, senza far mancare nulla ai migranti, tanto da aver costruito, per i migranti di origine pakistana, anche un campo da cricket, sport nazionale in Pakistan. Ma il ritardo dell’arrivo dei 75 euro avrebbe creato malcontento tra i profughi.

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