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La NASA sceglie l’Università di Perugia per studio schermo di protezione astronauti

La NASA ha lanciato, la scorsa estate, un bando per ‘concetti innovativi’ (Advanced Niac) per individuare proposte capaci di trasformare, in base al loro potenziale, le future missioni spaziali, di rendere disponibili nuove funzionalità o modificare, in modo significativo, le attuali strategie di lancio, costruzione e gestione di sistemi spaziali. Uno dei progetti approvati è stato proposto dal Johnson Space Center e riguarda lo studio di un innovativo schema di schermaggio magnetico sviluppato nel 2011 dal professor Roberto Battiston e dal dottor William Burger, fisici del Dipartimento di Fisica dell’ Università di Perugia, in collaborazione con l’ Istituto nazionale di fisica nucleare e l’ ESA. Spingendosi oltre i confini del campo geomagnetico, infatti, gli astronauti si trovano esposti ad intense dosi di radiazione dovute sia alle particelle ionizzanti di bassa energia prodotte dal sole che ai Raggi Cosmici di alta energia, dai cui effetti devono assolutamente essere protetti. “Il nuovo schema di schermaggio magnetico che abbiamo ideato – spiega il professor Battiston – è basato su una serie di magneti superconduttori cilindrici realizzati con una tecnologia detta ‘a doppia elica’: la configurazione cilindrica permette di ottimizzare la distribuzione delle forze magnetiche e delle masse e di minimizzare il peso del magnete a parità di efficacia schermante”. Il disegno proposto dall’Università di Perugia, presentato in ottobre alla Conferenza sulla Sicurezza nello Spazio a Versailles, è anche modulare e può quindi essere montato nello spazio durante le fasi di costruzione della grande astronave necessaria per viaggiare verso Marte, o anche sulla superficie di un pianeta come la Luna o Marte. Il gruppo del Dipartimento di Fisica e dell’ INFN di Perugia partecipa al progetto Niac proprio con l’obiettivo di simulare, in modo accurato, lo schermaggio dei raggi cosmici in funzione delle caratteristiche meccaniche e magnetiche dello schermo grazie ad uno speciale software di simulazione sviluppato per l’esperimento AMS sulla Stazione Spaziale Internazionale. Lo sviluppo dei magneti a doppia elica sarà fatto in collaborazione con la NASA, il MIT e l’Advanced Magnet Lab, una ditta specializzata nel settore dei magneti a doppia elica.