Categorie: Politica Spoleto

La minoranza consiliare compatta contro le dichiarazioni ottimistiche della maggioranza

di Rinnovamento,Gruppo misto, Raggruppamento Loretoni, Spoleto 5 Stelle, Prima Spoleto-UDC

Nell’esaminare il comunicato della maggioranza di qualche giorno fa, dal quale ci si sarebbe dovuti aspettare qualche indicazione utile per il futuro della nostra città, abbiamo purtroppo avuto l’ennesima conferma che del pressappochismo e della superficialità i partiti che amministrano Spoleto non sanno proprio fare a meno.
I problemi che ci coinvolgono sono tali e tanti che sarebbero indispensabili giorni e giorni di lavoro solo per tentare di inquadrarne le possibili soluzioni: ebbene a loro sono bastate “tre ore di discussione franca e leale…” ma per parlare di cosa?
Di quella “pagliacciata” delle tanto sbandierate “dimissioni” del Sindaco che, come avevamo ampiamente preannunciato, non sono nemmeno state mai scritte, o di come risistemarsi a “sedere” su poltroncine che accontentino un po’ tutti…
In poche parole, tante quante sono stati i concetti espressi nel comunicato congiunto, la maggioranza ha fatto quadrato intorno al nulla, al grido : “ facciamo i fatti concreti, le parole da sole non bastano!”.
E c’era bisogno di farci una riunione di maggioranza per tirare fuori un’affermazione così scontata?
A pensare che noi, stupidi illusi, avevamo sperato che alla base della revisione delle linee di mandato ci fossero proposte in linea con la durezza dei tempi che i cittadini devono affrontare: la rinuncia a spese di personale strapagato (segreterie varie, portavoci inutili, apo esagerati…) o la riduzione, come proponiamo da tempo, dei costi degli organismi di amministrazione delle partecipate (Ase, Vus..) o, ancor più importanti, iniziative a favore dei giovani o del rilancio della nostra città, o almeno in difesa delle numerose aziende anche pubbliche, che in essa operano con fatica.
Ancora una volta invece assisteremo al pianto di chi, incapace di affrontare i problemi, si limiterà a scaricare sugli altri la responsabilità della situazione, nel tentativo, reiterato quanto goffo, di trovare una giustificazione alla propria inconcludenza.