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La Festa degli Statuti di Fossato di Vico presentata alla Camera dei Deputati

Un salto all’indietro lungo 22 anni, l’orgoglio, la tenacia e la passione di molti, all’inizio forse pochi ma motivati e poi all’improvviso, a coronamento di sacrifici e lavoro, in una calda giornata del 12 di aprile, una delegazione di fossatani arriva alla Camera dei Deputati, a Roma, per presentare la Festa degli Statuti e il palio 2017.

Neanche il più inguaribile ottimista anni fa, avrebbe pensato a un palcoscenico del genere per questa manifestazione e per il borgo appenninico umbro ma talvolta la costanza e l’impegno vengono ripagati e nulla è più bello e gratificante del risultato ottenuto con i propri sforzi.

Fossato ce l’ha fatta, perché quella rappresentanza era il concentrato di ogni portaiolo, di ogni singolo partecipante alla Festa che per anni, fra colpi di martello e di ago, fra bevute e mangiate, fra studi e letture, ha cercato di rievocare al meglio gli antichi Statuti fossatani e le sue regole di vita così semplici e puntuali in grado di regolamentare il castello per circa cinquecento anni.

Ad aprire la conferenza stampa le parole dell’On. Giampiero Giulietti che ha accolto con entusiasmo la delegazione umbra ricordando l’importanza che rivestono le manifestazioni storiche soprattutto nell’Umbria dei piccoli borghi. Un insieme di cultura, storia, tradizioni che rendono viva una comunità anche piccola orgogliosa di raccontare le proprie origini.

A seguire l’intervento del sindaco avv. Monia Ferracchiato che oltre a ringraziare l’Onorevole per la straordinaria opportunità concessa, ha tessuto le lodi della comunità che rappresenta. Una popolazione viva, attiva che deve sfruttare la Festa degli Statuti come volano di sviluppo.

La crisi economica che tanto ha colpito il territorio dell’appennino umbro marchigiano deve farci riflettere su altre possibili opportunità di sviluppo. Il turismo può diventare un importante leva di crescita economica e Fossato con il suo caratteristico borgo, le sue bellezze paesaggistiche e naturali ha le carte in regola per puntare forte su questo settore economico che per anni è stato poco valorizzato.

Il consigliere Polidori con delega al turismo e alla cultura, ha sottolineato con forza l’importanza di avere tanti giovani all’interno dell’Associazione Medioevo Fossatano, l’ente che organizza la manifestazione. Un esempio significativo di impegno giovanile che fa ben sperare per il futuro della manifestazione.

Il direttivo, insieme ai portaioli delle quattro porte, sono il vero motore della manifestazione, instancabili e motivati e orgogliosi di rappresentare gli antichi Statuti, il vero riferimento, la vera “Bibbia” per la festa.

Il vicepresidente Castellani è entrato nei dettagli del programma della festa 2017, un’edizione ricca e densa di attività, sfide e giochi tra le porte fino alla tanto attesa incoronazione dei vincitori a cui verrà consegnato il prezioso drappo realizzato quest’anno dall’artista Salvatore Attanasio Avitabile. Castellani ha ringraziato ogni singolo portaiolo, gli sponsor, il gruppo dei tamburini che portano il loro suono anche aldilà dei confini fossatani, collaborando da anni con varie manifestazioni storiche in giro per l’Italia ed il gruppo arcieri Castrum Fossati, un’organizzazione storica che si è distinta anche a livello nazionale per i brillanti risultati raggiunti.

Chiusura della conferenza stampa con le parole dell’artista del palio 2017. Avitabile ha descritto la propria creazione ricordando il legame forte con Fossato di Vico, diventata la propria città adottiva e con il Professor Luigi Galassi, lo storico fossatano prematuramente scomparso lo scorso anno. A lui si deve la traduzione degli antichi statuti fossatani e dalla sua intuizione è nata la festa. L’amore per la storia e il per suo paese hanno consentito ai fossatani di conoscere le proprie radici e le proprie tradizioni. Il suono del suo nome è riecheggiato forte nelle parole di ogni protagonista della conferenza stampa, un giusto riconoscimento per il vero “padre” della Festa degli Statuti.

Articolo e foto di William Stacchiotti