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IPPOSCANDALO, CALABRESI ANNUNCIA: “RINUNCIO ALL'ISTITUTO DELLA PRESCRIZIONE”

Il rinvio al 1 aprile 2009 deciso dai giudici del Tribunale di Firenze in merito al processo del cosiddetto “Ipposcandalo” di Poreta porterà forse più celermente alla prescrizione dei reati. Intanto però il processo andrà avanti, dopo l'accoglimento ieri dell'escussione a Firenze di oltre 60 testimoni. Ma oggi arriva dal capogruppo del Pdci in consiglio comunale, Giampiero Calabresi, al tempo dei fatti contestati assessore della giunta Brunini, l'annuncio della rinuncia all'istituto della prescrizione.

“La prescrizione – afferma Calabresi – macchia di vergogna la giustizia in questa città. Su questa vicenda dell'ippodromo si intrecciano i destini di tante persone che hanno creduto ai valori di onestà, di moralità e di buona amministrazione, ed è per loro che occorre far qualcosa. Intanto non va dimenticato che su questa vicenda, all'inizio degli anni 2000, – ricorda il consigliere comunale – ci fu una contrapposizione durissima, sfociata nelle aule del giudice di pace di Spoleto: una brutta stagione che la nostra città non avrebbe dovuto attraversare. Il tutto perché si voleva partecipare, conoscere e confrontarsi non solo sulla realizzazione di un progetto di ippodromo, ma anche sulla metodologia per arrivare alla sua realizzazione”.

“A tutte quelle persone che in quei giorni, e successivamente fino ad oggi, fino al rinvio al prossimo 1 aprile decretato dal tribunale di Firenze che equivale alla prescrizione dei reati contestati, – dice ancora Calabresi – non hanno esitato a impegnarsi per l'affermazione dei valori di giustizia e di correttezza amministrativa, rinnovo il mio impegno a battermi con ogni mezzo e in ogni luogo affinché tali valori trionfino. Il primo passo in questo senso è la rinuncia, da parte mia, all'istituto della prescrizione nella vicenda giudiziaria attualmente in corso che, è bene ricordarlo, è relativa ad un progetto di realizzazione di un impianto sportivo, l'ippodromo appunto, trasformato negli anni seguenti in un'immensa cava di breccia, uno scempio ambientale perpetrato ai danni della buona fede delle istituzioni locali e della fiducia degli stessi cittadini. In conclusione, le vicende giudiziarie possono, in virtù delle leggi esistenti, beneficiare anche della prescrizione. Certamente – conclude il capogruppo Pdci – non cadrà in prescrizione il giudizio politico”.

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