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In Umbria in cerca di lavoro, la morte nel crollo di Firenze

Dal Marocco una quindicina di anni fa Taofik Haidar era venuto in Italia, in cerca di lavoro. Si era stabilito in Umbria insieme alla sorella, tra Foligno, Assisi e Bastia, prima di andare a vivere in Lombardia, dove con alcuni connazionali aveva trovato lavoro in una ditta edile.

Una ditta coinvolta in subappalto nei lavori dell’Esselunga di Firenze, in quel cantiere dove venerdì si è consumata la tragedia. Sotto le travi di cemento crollate, insieme al 43enne Taofik Haidar, hanno perso la vita un altro marocchino, Mohamed El Farhane, di 24 anni, un cittadino tunisino, Mohamed Toukabri di 54 anni, e Luigi Coclite di 60 anni. I vigili del fuoco cercano ancora tra le macerie un altro operaio, disperso, anch’egli di origine marocchina. Nel crollo sono rimasti feriti anche tre operai romeni.

La sorella di Taofik Haidar, che risiede ancora a Foligno, si è recata a Firenze per il riconoscimento.

Taofik Haidar lascia in Marocco la moglie e due figli, di 6 e 8 anni. Intanto, sono in corso le indagini, oltre che sulla causa tecnica del crollo, sulla catena degli appalti. Sembra infatti che due degli operai stranieri non fossero in regola.

L’incidente di Firenze ha portato a reazioni anche in Umbria, con i sindacati che chiedono un maggior impegno per la sicurezza.