Città di Castello

Il “vecchio” Montedoro si ritrova, consegnati “awards” ai personaggi storici del rione

Un piacevole e gioioso incontro, frutto verosimilmente di una maniera di intendere il mondo che non trova più molti riscontri al giorno d’oggi: quando in uno spazio circoscritto come un rione tutti si conoscevano, si salutavano, si davano reciprocamente una mano se necessario e non c’era bisogno di chiudere la porta di casa a doppia mandata. A Montedoro tanto tempo fa era così, magari col prete e la parrocchia a far da ‘base’ per i giovani. E fra coloro i quali son stati ragazzi allora, da tre anni un piccolo gruppo si dà da fare per ricreare, almeno una sera all’anno, quella piacevole atmosfera: così anche stavolta si è ripetuta la cena dei…Montedorini passati e presenti in un noto locale della città, con un centinaio circa a rispondere all’appello di Claudio Carletti, in arte “Cica”, ed i suoi.

Occasione preziosa per rivedersi, tra tanti ormai anche lontani, per rivivere e raccontare antichi aneddoti, per passare insomma qualche ora davvero piacevole. Non son mancati i riconoscimenti, sotto forma di piccoli presenti, per personaggi storici di questa zona cittadina, come Herrera, Aniceto (in tali casi dice più il nomignolo che le generalità ufficiali), o don Achille. E speciali awards anche per il grande fotografo Franco Bani e signora, di recente assurti pure alla gloria televisiva per i loro 70 anni i matrimonio; la famiglia Tasegian, tre fratelli che hanno riportato alla memoria di tutti il più piccolo, Checco, che non c’è più; ed il Maestrino, al secolo Piergiorgio Perugini, vero deus ex machina dagli anni ’60 di tutte le attività sportive a Montedoro.

Ma il più acclamato, a livello di standing ovation, è risultato Gino Francesco Pippolini, il mitico Pippo, il quale un anno prima, nella medesima sede, aveva dato spettacolo con un video nel quale raccontava episodi gustosissimi della sua gioventù: ben 35.000 like su Facebook, record inarrivabile! Ed il fatto che, anche in tal sede, si sia comunque ragionato a colpi di ‘social’, ci dà in fondo, forse malinconicamente, la misura di quanto quel piccolo mondo antico sia ormai davvero solo un ricordo, bello da rivivere ma un po’ fuori dai tempi odierni dove si entra in relazione quasi solo tramite smartphone…