Spoleto

Il Riesame dà ragione a Cospito e agli anarchici umbri

Il riesame di Perugia smonta l’inchiesta Sibilla: confermato l’annullamento delle misure per Cospito e gli altri cinque anarchici indagati. Tra loro ci sono anche tre anarchici umbri, nei confronti dei quali, come per Cospito, era stata ipotizzata l’istigazione a delinquere anche con finalità terroristiche.

Il Riesame aveva già accolto una prima volta la richiesta di annullamento d ella misura cautelare, ritenendo mancassero i gravi indizi di colpevolezza. Giudizio contro il quale la Procura di Perugia aveva presentato ricorso in Cassazione. Ora la nuova sentenza favorevole agli anarchici, dopo il giudizio che ha visto Alfredo Cospito presente in collegamento video dal carcere di Opera.

Questo il commento di Casa Rossa: “Ci associamo alla richiesta dell’immediata uscita dal 41 bis di Alfro Cospito, la decisione della quale era stata strettamente connessa alla vicenda Sibilla Vetriolo, caduta la quale crollano anche le motivazioni addotte per mandare Cospito al 41 bis”.

Continua la nota degli anarchici umbri: “Nel ribadire che della carta straccia dei tribunali poco ci importa, non possiamo non ricordare che l’inchiesta Sibilla è una delle due gambe (insieme all’associazione sovversiva con finalità di terrorismo) per cui è stato applicato il 41 bis al nostro amato compagno.  Se gli scritti di Alfredo Cospito non costituiscono istigazione, il compagno deve uscire immediatamente dal 41 bis!  Non osate ucciderlo dopo questa decisione! 

E poi il giudizio sulla Magistratura dell’Associazione culturale Casa Rossa: “Lo scontro tra magistrati sull’indagine Sibilla Vetriolo è tra chi vuole attenersi alle leggi in vigore e alle libertà di stampa e chi ne vuole fare un caso politico per rafforzare il teorema di un’associazione anarchica fatta di una cupola, di capi e di esecutori. Cioè un mondo che non esiste se non nella mente di chi vuole creare personaggi, modello Valpreda, da sbattere in prima pagina e deviare l’attenzione dai crimini di Stato di tutti i giorni: invio di armi, strage dei migranti, guerra ai poveri, nuova schiavitù sul lavoro. Diciamo basta all’uso politico della Magistratura, finalizzato a creare un clima d’ordine e securitario, funzionale agli interessi dei poteri economici e finanziari che guidano nel presente le politiche antisociali e di guerra in atto”.