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Il fallimento del mattatoio? Se lo paghino di tasca propria gli amministratori della società e quelli del Comune

Claudio Bianchini
Sul fallimento del mattatoio comprensoriale, occorre far chiarezza una volta per tutte in Consiglio comunale. Ed è anche il momento che gli amministratori della società, e quelli del Comune di Foligno, paghino di tasca propria i danni prodotti, invece di sperperare i soldi dei cittadini. E' il messaggio lanciato ieri mattina da Stefania Filipponi – capogruppo di Impegno Civile – e Marco Cesaro, capogruppo di Fratelli d’Italia. E’ stata presentata una dettagliata mozione urgente, di quattro pagine, per chiedere l’audizione in Consiglio comunale del liquidatore della società, Vincenzo Lazzaroni, e del legale della liquidazione, affinché riportino una relazione dettagliata della situazione di concordato preventivo. Già oggi, in sede di conferenza dei capigruppo, verrà chiesto di discuterla nella prossima seduta consiliare. “Vogliamo impegnare il sindaco a dar mandato al segretario comunale e all’ufficio legale, di valutare la promozione di azione di responsabilità nei confronti di tutti gli amministratori della Mattatoio valle umbra sud Spa – incalzano la Filipponi e Cesaro – nonché degli amministratori del Comune di Foligno, che ne hanno causato il dissesto, con danno per l’erario comunale”. Insomma, il principio s’ispira al concetto del ‘chi sbaglia paga’. I due capigruppo scrivono infatti nella mozione, che la stessa Corte dei conti “ha riconosciuto sussistere responsabilità in capo agli amministratori comunali, qualora non promuovano azioni di responsabilità nei confronti di coloro che, per cattiva gestione hanno causato un danno economico alla società partecipata, e dunque all’ente pubblico”. Di qui l’affondo politico della Filipponi e Cesaro: “Il caso del mattatoio è l’emblematica dimostrazione dell’incapacità, e del fallimento con cui l’amministrazione comunale gestisce le società partecipate. Poltrone ed incarichi assegnati solo per soddisfare politici e partiti di sinistra, tanto poi a rimetterci i soldi sono i folignati”. E comunque, se il Consiglio comunale dovesse respingere la mozione, i due esponenti d’opposizione presenteranno tutto il dossier direttamente in un esposto alla Corte dei conti, chiedendo quindi l’avvio di specifiche indagini. “Il residuo credito del Comune di Foligno è di 258mila euro – è scritto nella mozione – contabilizzato in sede di approvazione del rendiconto 2010 tra i crediti di dubbia esigibilità”. “Lo stesso liquidatore – fanno sapere Cesaro e la Fillipponi – nell’aprile 2011, rappresentò alla commissione bilancio, la grave situazione debitoria della società, il cui 64% è detenuto dal Comune di Foligno, che ha passività per ben oltre 4 milioni di euro”.