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Gubbio, imprenditore evade 4 milioni di euro. Denunciato

I finanzieri della Tenenza di Gubbio hanno scoperto una società operante nel settore del commercio al dettaglio di mobili da arredamento che in soli tre anni, pur risultando formalmente in regola con il fisco, ed avendo presentato regolarmente le dichiarazioni annuali, ha evaso ben 4 milioni di euro.

A far mettere le fiamme gialle sulla scia delle indagini sono state le molteplici e ripetute anomalie contabili riscontrate nell’ambito della gestione societaria esaminata, tutti elementi che sono poi servite ad accusare l'amministratore unico della società come evasore paratotale.

L’attività ispettiva si è sviluppata attraverso una ricostruzione capillare delle movimentazioni bancarie che hanno interessato ben 40 rapporti di conti tra libretti di deposito e conti correnti riconducili all’amministratore unico della società, tra cui molti intestati a nomi di fantasia, e numerose operazioni extra conto che hanno interessato ben 11 istituti di credito operanti sul territorio nazionale.

In pratica il modus operandi della società prevedeva vendite di beni senza fatturazione, a cui faceva riscontro una parallela acquisizione di beni senza fattura, per cui l’imprenditore pagava le imposte solo su una piccola parte, mentre l’importo più sostanzioso delle vendite avveniva in totale evasione d’imposta.

Il pagamento avveniva in contanti oppure con assegni bancari intestati all’amministratore della società o alla stessa società. Gli importi “in nero“ in contanti venivano quindi girati sui numerosi conti a disposizione dell’imprenditore, mentre le somme incassate con assegni bancari venivano in alcuni casi monetizzate con operazioni extra-conto ed il ricavato veniva utilizzato per effettuare altri acquisti “in nero“.

Gli indizi acquisiti dall'indagine, riguardanti la falsa rappresentazione contabile, hanno fatto scattare nei confronti dell’imprenditore una denuncia all’A.G. per violazione dell’art. 3 del D.lvo 74/2000 (Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici) e, essendo l’imposta evasa superiore ad 1 milione e 500mila euro, a carico dello stesso imprenditore è stata configurata anche l’ipotesi di reato prevista dall’art. 4 del D.lvo 74/2000 (Dichiarazione Infedele).

Complessivamente in esito all’attività ispettiva è stata accertata per le annualità dal 2008 al 2010 la sottrazione a tassazione di ricavi per 4 milioni di Euro, IVA dovuta per 430.000 euro ed una maggiore base imponibile IRAP di circa 4 milioni di Euro, tecnicamente qualificando il soggetto verificato quale “ Evasore Paratotale“.

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