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Governo di larghe intese, Pd Spoleto “Giuste le parole di Napolitano che dice no a ritardi e dilazioni”

di Andrea Bartocci (*)
Il nostro Paese sta vivendo una stagione politica diversa da tutte le altre che l'hanno preceduta. Neanche il “compromesso storico” tra DC e PCI, risalente a quasi quaranta anni fa, può essere facilmente sovrapponibile al percorso politico attuale: diverso il contesto, diversi i protagonisti politici. Se oggi il nostro Paese ha un Governo lo si deve essenzialmente all'impegno ed alla volontà del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale dal giorno successivo al risultato elettorale ha visto nelle larghe intese tra centrodestra e centrosinistra l'unica via percorribile. L'impostazione di fondo del Governo delle larghe intese poggia su una sostanziale continuità con il precedente Governo Monti (così come ricordato dallo stesso Letta nel suo discorso programmatico alla Camera dei Deputati), del quale possiamo evidenziare tutti gli errori politici e di percorso che vogliamo, ma che ha comunque avviato una forte opera di risanamento dei conti pubblici e di riforme amministrative. Quando i Parlamentari hanno votato, con una maggioranza amplissima, la fiducia al Governo Letta, hanno votato tutto il suo programma, economico, sociale, giuridico, hanno votato sì alla volontà di cambiare questa orrenda legge elettorale, hanno votato sì alle parti inerenti le riforme economiche, sociali e di funzionamento della macchina dello Stato, tra cui quella prossima al collasso della Giustizia.
Non hanno votato “sì, però”, hanno votato sì.
Il Cittadino ha quindi il diritto di chiedersi e chiedere il perché di eventuali retromarce o cambiamenti, mentre il Parlamentare ha il dovere di spiegare e motivare le sue scelte, che in ogni caso devono andare in direzione di un migliore funzionamento della macchina amministrativo-giudiziaria e di una maggiore qualità dell’amministrazione della Giustizia, che favorisca la certezza del diritto, oggi di fatto assente nel nostro Paese. Vogliamo far altresì notare che è proprio lo stato della Giustizia uno degli elementi che vanno a scoraggiare gli investimenti interni ed esteri in Italia, investimenti che costituirebbero uno dei pilastri di una ripresa economica che stenta invece ad arrivare, con tutto ciò che ne deriva in termini di tensioni sociali e povertà in aumento.
In questo senso ci sentiamo di accogliere le parole del Presidente Napolitano, il quale in questi giorni ha fatto sentire la sua voce contro ritardi e dilazioni dal sapore particolaristico, giudicando “scandaloso rimettere in discussione, per ciechi particolarismi anche politici, la riforma della geografia delle circoscrizioni giudiziarie” che non possono più trovare spazio.
Una riforma che ha profondamente ridisegnato la geografia giudiziaria della nostra Regione, che pone per una volta Spoleto al centro del processo riorganizzativo, valorizzando la storia del suo Tribunale e la sua collocazione baricentrica rispetto al territorio di riferimento.

(*) Segretario Partito Democratico di Spoleto