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Giunta, Salvini detta i tempi | Il nodo ora è FdI

Matteo Salvini ha certificato quanto già garantito a Donatella Tesei: lo schema 2-1-1-1 da lei scelto per la composizione della Giunta non si tocca. A Terni, dove è giunto per “battezzare” il neo leghista Cozza, il leader della Lega ha assicurato che sabato a Perugia, alla festa alla Città della Domenica, Donatella Tesei avrà già i suoi assessori, nel pieno delle deleghe.

Non spetta a me indicare la Giunta regionale dell’Umbria” ha detto Salvini ai giornalisti che gli chiedevano notizie sul sofferto travaglio dell’esecutivo di Palazzo Donini. Aggiungendo che in fondo “non è passato neanche un mese dalle elezioni“. Giustificando, in questo modo, i tempi che la neo governatrice si è data per indicare i suoi assessori, tra convinzioni personali e diktat dei partiti.

Lega: Caparvi costretto a cedere sul terzo assessore

Salvini, con a fianco il segretario umbro della Lega Virginio Caparvi costretto a recedere dalla sua richiesta di avere tre assessori, ha ribadito la linea: chi entra in Giunta deve farlo a tempo pieno e quindi, se consigliere regionale, dovrà dimettersi. “Personalmente – ha ribadito Salvini – penso sia giusto che chi fa l’assessore si dedichi all’attività di assessore e chi fa il consigliere faccia il consigliere“. Anche per dividere esecutivo e legislativo. “Altrimenti – ha aggiunto – c’è chi controlla se stesso“.

E’ pronto a dimettersi Daniele Carissimi, che in una partita territoriale tutta ternana si gioca la poltrona a Palazzo Donini con Enrico Melasecche, fortemente spinto dal sindaco Latini.

L’altro posto in quota Lega, con delega alla Sanità, è quello dell’ex sottosegretario Luca Coletto. Giunto appositamente dal Veneto. Da qui la richiesta dei leghisti umbri di avere un altro posto, per far tornare i due assessorati ai quali, già prima delle elezioni, avevano puntato. Tanto più che il risultato delle urne e lo scarto tra i voti leghisti e quelli degli altri partiti fa apparire sottodimensionato quel numero 2.

Ma Donatella Tesei, forte delle rassicurazioni di Matteo Salvini, già sabato aveva ottenuto il via libera a poter portare in Giunta, dalla lista che porta il suo nome, Paola Agabiti. Senza cedere, in questo caso, il posto in Consiglio, anche per non far lievitare troppo le spese della politica.

Forza Italia: staffetta indolore

Due i nomi in ballo in casa Forza Italia, dove però la scelta è serena. Ed è legata alla decisione che prenderà Roberto Morroni. Gli azzurri, che hanno un solo posto a Palazzo Cesaroni, non vogliono infatti rimanere scoperti nelle commissioni: se Morroni vorrà sedersi a Palazzo Donini (come gradirebbe anche Tesei), deve lasciare il Consiglio. Altrimenti, spazio a Laura Pernazza. Sarà comunque staffetta tra i due, c’è solo da scegliere in quale Palazzo vorranno accomodarsi.

Il nodo Fratelli d’Italia

Più complicata invece la scelta per Fratelli d’Italia. Donatella Tesei chiede di avere a fianco Michele Fioroni, che l’ha supportata in campagna elettorale e che, come ha mostrato anche al Forum di Esg89, ha idee innovativa per lo sviluppo del territorio regionale. Giorgia Meloni vuole però che, con Marco Squarta pronto ad accomodarsi nell’ufficio della presidenza dell’Assemblea, in Giunta FdI sia rappresentata da una persona iscritta, che “marchi” in modo inconfondibile la presenza del partito a Palazzo Donini.

Romizi sembra quasi rassegnato a perdere il suo assessore, ma sarebbe felice di avere una sponda di dialogo nell’esecutivo regionale. Fratelli d’Italia è pronta a fornire nomi alternativi, al femminile.

Il summit di mercoledì e le sardine di domenica

Con Donatella Tesei impegnata oggi nel debutto alla cabina di regia della ricostruzione delle aree terremotate, l’incontro decisivo per sciogliere le ultime riserve dovrebbe essere quello di mercoledì. Così da poter firmare i decreti con le deleghe agli assessori giovedì. E sabato far festa insieme a Matteo Salvini, che al suo ritorno a Perugia sarà accolto dalle “sardine umbre”. Ma lo “squalo”, come lo indicano i suoi oppositori, non appare certo spaventato: “Andrò in ogni piazza a stringere loro la mano“.


C’è anche Zaytsev tra le sardine anti Salvini