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Giornalisti/editori: intimidazioni, insulti e minacce: facile fare la voce grossa con i piccoli editori

Sara Cipriani

Sono sempre più frequenti le segnalazioni di minacce, pressioni e “dispetti” rivolti a editori e giornalisti della stampa online, soprattutto delle piccole testate locali, non esente la nostra, che con tanta fatica, coraggio e spesso senza grosse coperture si occupano della cronaca di un territorio ristretto. Redazioni che, nello svolgere il loro dovere per una informazione corretta e imparziale, vengono a contatto con soggetti che non ci stanno a finire sui quotidiani e così preferiscono minacciare querele, alzare la voce, intervenire persino “fisicamente”: Potenti e lobby non disdicono anche fare “terra bruciata” intorno ai piccoli quotidiani, minandoli nella raccolta pubblicitaria. Troppo piccola, specie in quest'ultimo caso, la voce del piccolo editore, schiacciato tra l'istinto di conservazione e il senso etico del dovere. Situazione aggravata anche dall'ultimo disegno di legge, il cosidetto “salva-Sallusti” a firma bipartisan (Gasparri del Pdl, Chiti del Pd), che prevede multe che vanno da un minimo di 30mila euro. Il testo all'esame del Parlamento, neanche a dirlo, non prevede un tetto massimo della sanzione pecuniaria che potrà così essere illimitata, andando a minare profondamente la stessa sopravvivenza delle piccole realtà editoriali in favore dei giornali più potenti che non hanno certo mancanza di mezzi.

Una possibilità per uscirne è alzare il volume intorno a questa tematica che interessa tutti: editori, giornalisti, lettori, la stessa società civile. Per questo l'ANSO (Associazione nazionale stampa on line) ha aperto la casella mail SOS-EDITORI ( sos-editori@anso.it ), attraverso cui raccogliere testimonianze, mettere insieme esperienze e cercare di portare alla ribalta nazionale l'attuale situazione dell'editoria online locale. L'osservatorio è aperto a tutte le testate online, appartenenti o meno all'Associazione, e offre la consulenza di un legale di settore. Ulteriori dettagli su Osservatorio SOS Editori
La nostra esperienza – anche Tuttoggi.info è finita al centro di strategie tese imbavagliare, in modo più o meno violento, queste colonne. Di episodi, nei cinque anni dal varo di TO®, ce ne sono molti. Tre in particolare quelli ritenuti più gravi e portati all’attenzione della Procura della Repubblica. Il primo avvenne nel pieno della campagna elettorale per le ultime amministrative, era il maggio 2009, ad opera dell’ormai ex segretario provinciale dei fu Popolari Liberali che annunciò la decisione presa durante un summit politico di “far chiudere i battenti” al nostro giornale (clicca qui). Obiettivo finora mancato ma che si sarebbe dato anche un eminente personaggio dell’economia locale, anche questo in quota al centrodestra umbro. Ma torniamo al 2009. Sei mesi più tardi la stessa mano – stavolta nei panni di segretario dell’Ugl, da cui si dimise prima del defenestramento deciso per lui dalla segreteria nazionale del sindacato – orchestrò una vera e propria calunnia ai danni della società editoriale del quotidiano on line più letto in Umbria (qui). Più recente, dello scorso maggio, l’aggressione al direttore della nostra testata, ‘reo’ di aver pubblicato il video che ha svelato i retroscena della cosidetta “assemblea della vergogna” della Scs, cooperativa che controlla la PopSpoleto (qui). Basta vedere i commenti che accompagnarono questi articoli-denuncia per comprendere quanto i lettori hanno ogni volta sostenuto il sacrosanto diritto di fare informazione. Testimonianze importanti che non possono da solo bastare per contrastare chi vuol imbavagliare i giornali scomodi. Ecco perché questa nuova iniziativa dell’Anso si presenta come un alleato in più su cui poter contare.