Città di Castello

Gatto ucciso da boccone killer e scritte contro proprietari “Qui ne muore almeno uno al mese”

Ancora un episodio di avvelenamento di animali a Città di Castello, dove il triste fenomeno dei bocconi killer non accenna ad arrestarsi. Stavolta succede a pochi passi dal Tevere in via Giordano, quartiere Pesci d’Oro, con una tifernate che ha ritrovato il suo gatto senza vita.

Fatto ancora più grave – racconta la proprietaria – è l’aver trovato scritto su una vetrina ‘Mi avete rotto le p**** con i gatti’ e subito sotto una mucchio di carne per terra” che, riferisce la ragazza, “avrebbe potuto benissimo essere avvelenata. Infatti l’abbiamo ripulita e levata del tutto con l’acqua. Io abito a due passi da lì, e non avrò pace finché non beccherò in flagrante il colpevole. L’ultimo ricordo che ho del mio gatto è quella scena cruda di lui steso, con gli occhi chiusi, ucciso dalla cattiveria di un uomo”.

Avrei molto altro da dire, ma non credo niente possa colpire una persona capace di fare questo. Quindi chiedo a quelle poche anime buone di aiutarmi a capire chi è stato, perlomeno agli abitanti del quartiere. Perché non è l’unico caso: da 7 anni che abito qui ne vedo almeno uno o due al mese di gatti morti. E tempo fa abbiamo salvato quello dei vicini sempre da avvelenamento”. Sempre ai Pesci d’Oro anche un’altra signora ha raccontato di aver avuto due gatti uccisi avvelenati, con il terzo trovato davanti alla porta di casa, pestato di botte e calci.

La Guardia Nazionale Ambientale, venuta a conoscenza dell’episodio, ha dichiarato che questa situazione rappresenta “un vero e proprio incubo che non sembra avere fine”. Niccolò Francesconi, dirigente generale, ricorda che “le polpette avvelenate rappresentano un grave pericolo per la salute degli animali domestici e selvatici ma anche per i bambini. Invitiamo tutti i cittadini ad essere estremamente cauti e vigilanti, evitando di lasciare cibo non controllato in luoghi accessibili agli animali, e segnalando tempestivamente qualsiasi comportamento sospetto alle autorità competenti”.