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Gagliardi come “Catone”, “Il pericolo sinistra estremista è in agguato”

Puntualmente, a neanche un giorno di distanza, è arrivata la risposta del candidato sindaco Francesco Gagliardi in risposta alle affermazioni della coalizione Stirati, che aveva accusato il leader di Gubbio Bene Comune di “accanimento” nei confronti del Professore. “La coalizione – afferma Gagliardi – fa quadrato attorno al Professore. Non importa ‘svendere’ la cultura cattolica e moderata davanti al Vendola nazionale, se il rischio è quello di mostrare, pubblicamente, la frattura che si è consumata in questi ultimi giorni nella compagine stiratiana”.

Nel suo precedente intervento, quello a cui è seguita la piccata risposta dei seguaci di Stirati, Gagliardi dice di “aver evidenziato specifiche contraddizioni politiche che non possono essere sottaciute. Lo ‘struzzo’ Stirati è il solo ad avere la testa sotto la sabbia. Il resto della città ha capito cosa sta accadendo da quelle parti e ha compreso i tanti anelli di congiunzione con la sinistra oscurantista e medioevale, che già grosso danno ha provocato a Gubbio. Indietro non si torna. Men che meno per soddisfare il desiderio narcisistico del Professore di essere condotto a spalla, magari al suono delle chiarine, a Palazzo Pretorio”.

Gagliardi, a sostegno della sua tesi e della “incontrovertibilitàdelle sue osservazioni, ha riutilizzato gli argomenti di risposta degli ‘stiratiani’, che gli hanno rimproverato di attaccare sempre e solo il Professore, di non essere eugubino e di essere lontano ‘dalla dialettica cittadina e dalle sue questioni cruciali’, senza mai entrare nel merito dei suoi ammonimenti. “Mute stanno le sentinelle sinistre di guardia alla fragile figura del Professore, – aggiunge il candidato di centrodestra – politico ‘opaco’ di lungo corso che non ha lasciato traccia alcuna della sua ultraventennale esperienza politica”.

Gagliardi si ritiene un “uomo libero che non ‘confeziona’ critiche su richiestae che si limita ad osservare e ‘leggere’ quanto accade in città. In conclusione egli usa anche un suggestivo richiamo storico

Come Catone il Censore fece con Cartagine, e ancora più di lui, ricorderò sempre agli eugubini che il pericolo della sinistra estremista è in agguato, pronta a ‘mimetizzarsi’ dentro la coalizione di Stirati

pur di tornare a tirare le fila in città. Le avvisaglie sono molteplici e sempre più evidenti. È vero: sono lontano dal ‘linguaggio dialettico cittadino’ che, finora, ha fatto dell’ipocrisia un suo baluardo. Parlo chiaro e non starò zitto, perché la città non è di chi ci è nato ma di chi dimostra ‘visceralmente’ di amarla“.

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