Cronaca

Furto con scasso, rubati farmaci dal Servizio distribuzione Usl 1

Un furto con scasso è stato messo a segno durante la notte tra lunedì 30 e martedì 31 maggio, in via XIV Settembre a Perugia. I ladri, usando un piede di porco, hanno preso di mira i locali del Servizio di distribuzione diretta dei farmaci ai pazienti della Usl Umbria 1. A lanciare l’allarme nella mattinata del 31, sono stati i dipendenti della struttura, che hanno provveduto a chiamare la polizia, intervenuta sul luogo. Del furto ha dato comunicazione la stessa azienda sanitaria: in una nota, riferisce che sono stati rubati molti farmaci ad alto costo, utilizzati, nello specifico, per le terapie HCV per l’epatite, farmaci oncologici orali e farmaci eparinici.

Sul fatto sono ora in corso le indagini della polizia, al lavoro insieme al reparto della scientifica, che sta cercando di comprendere anche quante mani hanno commesso materialmente il furto. E’ inoltre probabile che i ladri conoscessero bene la struttura, avendo dimostrato di riuscire a muoversi con sicurezza nei locali della Usl Umbria 1. Da un primo sopralluogo avvenuto nella giornata del 31 maggio, non si conosceva inoltre ancora l’entità del danno complessivo. Ma terminato l’inventario dei farmaci, il personale lo ha quantificato, scoprendo che il furto ammonta a 300mila euro.

Dopo il furto, il consigliere regionale Marco Squarta (Fratelli d’Italia), ha annunciato la presentazione di una interrogazione all’assessore alla Sanità. L’esponente di FdI chiede nel suo atto ispettivo di sapere “se risponde al vero che quei locali sono sprovvisti di telecamere di videosorveglianza e di sistemi di allarme. In un difficile momento di tagli e di risparmi che purtroppo investe anche la spesa sanitaria – dice Squarta – è inammissibile buttare soldi in questa maniera. È scandaloso che possano essere rubati medicinali tanto costosi, ogni scatola può costare fino a 20mila euro, con la facilità descritta dai giornali”. Il consigliere di FdI chiede infine di sapere se “le scorte rimaste sono sufficienti a soddisfare le esigenze dei malati di epatite C che avrebbero dovuto ricevere medicine finite nelle mani di malintenzionati, e quali altri farmaci di valore vengono conservati in armadietti non blindati”.

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Aggiornato ore 12.41 dell’1 giugno