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Perugia, presentato studio sul diabete e scompenso cardiaco

“Trovo particolarmente importante ed utile l’approccio con il quale questo studio (“Analisi dei costi del diabete mellito e dello scompenso cardiaco” n.d.r.) è stato condotto perché esso coglie la sfida che è di fronte a tutti coloro che hanno responsabilità nel governo della sanità, sia in quanto pubblici amministratori o dirigenti sanitari, sia come operatori del servizio sanitario pubblici: tenere insieme appropriatezza della cura e contenimento dei costi”. E’ quanto sostenuto dalla rappresentante della Regione Umbria rivolgendo il saluto della Regione ai partecipanti al convegno svoltosi oggi a Villa Umbra (Pila), nel corso del quale è stato presentato il rapporto finale dello studio, realizzato da Regione Umbria e Società Italiana di medicina generale.

La rappresentante della Regione ha quindi sottolineato la necessità di una maggiore coerenza tra “appropriatezza della cura sotto il profilo scientifico e sanitario, e suoi costi. Un giusto equilibrio tra queste due componenti – ha proseguito – contribuisce in maniera determinante alla sostenibilità economica di tutto il sistema sanitario”.

“Da tempo le Regioni italiane – ha proseguito – stanno lavorando affinché il modello della sanità in Italia faccia sempre perno sul suo carattere pubblico ed universalistico. Affinché questa sfida, sempre attuale, possa essere vinta è necessario che la programmazione sanitaria assuma sempre un ruolo centrale. Ciò aiuta noi pubblici amministratori e voi operatori a individuare le soluzioni migliori e le risposte più adeguate sui modelli di cura delle diverse patologie particolarmente diffuse tra la popolazione, che siano le più efficienti ed efficaci per la salute del cittadino, ed al tempo stesso per l’equilibrio dei conti pubblici. E’ questo, anche, l’obiettivo centrale del nuovo Patto per la salute che, spero, Regioni e Governo presto firmeranno”.

Lo studio evidenza, infatti, come non sia certamente sufficiente che le aziende sanitarie riescano a perseguire l’equilibrio economico-finanziario, in quanto le risorse della collettività devono essere adeguatamente utilizzate, con efficienza ed appropriatezza, per fornire servizi di elevata qualità, garantendo in pieno il diritto alla salute.  Ed il ruolo dei medici di medicina generale, in questo quadro – evidenza il rapporto – appare strategico.