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FINALI NAZIONALI U23 DI JUDO: L'UMBRIA CONQUISTA 3 MEDAGLIE E 2 QUINTI POSTI

Sabato 30 maggio e domenica 31 maggio il Palaruffini di Torino ha ospitato le finali maschili e femminili del Campionato Italiano under 23 di judo. La società Centro Ginnastico Torino, grazie anche alla collaborazione del Comitato Regionale Piemonte, ha saputo organizzare in maniera impeccabile una manifestazione che ha visto circa 400 atleti contendersi la vittoria di fronte ad un pubblico che in entrambe le giornate ha sfiorato le 2000 persone e che ha contribuito a far sì che la parte d'incasso destinata ad essere devoluta a favore dei cugini judoka terremotati dell'Aquila si sia rivelata motivo di grandi sorrisi. Protagonista, come ormai ci ha ben abituato, il judo umbro, che in totale ha conquistato una medaglia d'oro, due di bronzo e due quinti posti.

Nella manifestazione maschile di sabato le soddisfazioni sono arrivate dall'ottimo Filippo Battistoni del Judo Kodokan Samurai, che dopo aver vinto con determinazione due incontri ha trovato in semi finale la sconfitta per mano del poi campione Domenico Di Guida, e nella finale per il terzo posto quella per mano del sardo Carlo Ventroni.

Nell'ambito femminile invece oltre all'importante quinto posto di Stefania Meniconi nei 78 kg, anche lei tra le fila del Judo Kodokan Samurai, registriamo le tre medaglie delle uniche tre atlete delle Fiamme Azzurre Perugia in gara, per altro seguite da Francesco Bruyere, atleta di spicco della nazionale Italiana e capitano della squadra maschile, affiancato per l'occasione al tecnico Olindo Rea. Il terzo posto di Elena Moretti, campionessa italiana assoluta in carica nei 48 kg e di Sharon Dinasta, campionessa italiana under 23 della scorsa edizione nei 63 kg. Il primo posto di Marisa Celletti, medaglia d'argento agli assoluti di Crotone, nei 78 kg hanno regalato alle Fiamme Azzurre Perugia il secondo posto nella classifica per società, facendo in modo che il gruppo sportivo militare supervisionato dal Commissario Francesco Pennisi si sia rivelato ulteriore motivo d'orgoglio per la regione dell'Umbria.