Spoleto

Ex mattatoio Spoleto, Regione punta per recupero Beni culturali: 5 milioni da PNRR

C’è un progetto per riportare a nuova vita l’ex Mattatoio di Spoleto, opera dell’ingegnere Ireneo Aleandri che, a parte qualche lavoro di messa in sicurezza fatto negli anni, è destinato all’abbandono. Lungo la principale arteria della città, Viale Martiri della Resistenza.

Che sia anche posto sotto vincolo e tutela del Mibcat, quale importante esempio di archeologia industriale, e oggetto di tesi di laurea in architettura, non è finora servito a dargli una degna collocazione: a vuoto i bandi di vendita del Comune, di scarso interesse le proposte arrivate nel tempo (come quella recente di Cittadinanzattiva, legata alla richiesta di finanziamento presentata dall’ormai ex Commissario Tiziana Tombesi al Governo, che ne vorrebbe fare un mercato a km 0).

Ma a palazzo Donini, sede della Regione, c’è chi intravede una opzione che, se realizzata, potrebbe dare non solo nuovo lustro allo storico edificio ma anche nuove e concrete opportunità di lavoro. Una idea sulla quale, a quanto può anticipare Tuttoggi, sta lavorando da qualche mese l’assessore regionale a bilancio, patrimonio e turismo, Paola Agabiti che vorrebbe fare dell’ex mattatoio, anzi mattatojo, uno dei cardini per la valorizzazione culturale dell’Umbria.

Iniziativa già trasformata in un tavolo tecnico che nei giorni scorsi ha portato dirigenti e tecnici del Broletto, impegnati nell’ambito del PNRR complementare (quello dedicato ai territori del cratere), a fare un sopralluogo presso la struttura monumentale. Sopralluogo di cui non si è avuta finora notizia ufficiale.

L’Assessore regionale Paola Agabiti

Da Palazzo Donini al momento preferiscono non commentare l’iniziativa ma è certo che l’assessore Agabiti vuole implementare e sviluppare la struttura di Santo Chiodo – in pratica il pronto soccorso e casa di cura del tesoro composto dalle centinaia di opere artistiche salvate dal terribile terremoto del 2016 (come già avvenuto in occasione di quello del 1997) – con la creazione di un secondo centro presso l’edificio di via Martiri della Resistenza in grado quindi di creare un vero e proprio hub sulla delicata materia della custodia e recupero dei beni artistici e non solo.

L’edificio dell’Aleandri diventerebbe quindi sede per la formazione su questi temi ma anche per applicare le nuove tecnologie.

Dovrebbero essere almeno 5 i milioni di euro dal Pnrr complementare, in grado quindi di realizzare a Spoleto un centro di valorizzazione di beni artistici, anche per emergenze di varia natura, di livello nazionale e internazionale.

A giorni la pratica sull’ex Mattatoio passerà quindi alla Giunta del neo sindaco Andrea Sisti che dovrà decidere in tempi rapidi se e come rendere disponibile la struttura.

Chi era Aleandri

Nato nel 1795 a San Severino Marche, studia all’Accademia di San Luca diretta da Antonio Canova diventando allievo di Giuseppe Camporese e Raffaele Stern.

Per 24 anni (dal 1833) è stato ingegnere capo del Comune di Spoleto e per la Delegazione apostolica (per lo Stato pontificio ha progettato e realizzato il viadotto di Ariccia e la linea ferroviaria Foligno – Orte). Tra i progetti più celebri il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti a Spoleto, lo Sferisterio di Macerata, il teatro Ventidio Basso ad Ascoli e villa Monforti Bonaparte a Porto San Giorgio, le porte urbiche di Macerata. .

Per il mattatojo pensò e realizzò due edifici a 2 piani, collegati da un porticato. Realizzato nei pressi del torrente Stoffalo.

© Riproduzione riservata