Categorie: Economia & Lavoro Foligno

Etica ed Economia, successo per conferenza Nemetria. Assente Passera

Si è tenuta ieri a Palazzo Trinci, la XX Conferenza organizzata da Nemetria per il filone “Etica ed Economia” e, più precisamente, l’edizione di quest’anno ha trattato il tema “Individualismo e corpi sociali nel processo di globalizzazione”. Nonostante la mancata partecipazione da parte del neo-ministro Corrado Passera, gravato da improvvisi e improrogabili impegni istituzionali, l’interesse legato ad un tema così attuale, trattato dagli altri illustri ospiti, ha contribuito a riempire la sala in ogni ordine di posti.
L’idea di queste conferenze nata nel 1991 come risposta alla crisi dell’ ‘87 e riproposta con cadenza annuale, assume, nel ventennale, connotazioni fondamentali per fare chiarezza nel negativo scenario presente e orientarsi nell’incertezza del futuro.
Cosicché dopo l’introduzione del Segretario Generale di Nemetria Dott. Leonello Radi e il discorso di apertura tenuto dal Sindaco di Foligno Nando Mismetti, sotto il coordinamento del Dott. Dino Sorgono si sono susseguiti gli interventi del Prof. Angelo Maria Petroni, del Dott. Andrea Merloni, del Prof. Paolo Savona (in un video-intervento dall’Israele), del Prof. Giulio Sapelli e dei fuori programma da parte del Prof. Gonzalez (dell’Università di Navarra) e del Prof. Satta (di Diritto Amministrativo), sino alle considerazioni finali tratte dal Dott. Giuseppe De Rita.
Come indicato nel titolo della conferenza, l’attenzione degli interventi si è focalizzata sul momento attuale figlio del processo di globalizzazione in cui si assiste ad un mutamento sociale che, se da una parte accorcia i gradi di separazione tra gli abitanti del pianeta connettendoli virtualmente, dall’altra accentua lo sviluppo del trend di atomizzazione dei singoli individui.
Partendo dalla visione strettamente a contatto con la realtà pratica, del giovane imprenditore Andrea Merloni, si è sottolineato come il modello marcoeconomico predominante si stia in realtà rivelando obsoleto rispetto alla rapida evoluzione che stiamo vivendo. Si assiste così a fenomeni nuovi e sempre più evidenti come la “disoccupazione ricca” o la concentrazione della ricchezza nelle mani di una ristretta cerchia. Il processo di globalizzazione può dunque dirsi concluso a favore di un’era che sarà contraddistinta dalla facilità delle interconnessioni, da una crisi dei valori fondamentali che comporterà l’estremizzazione dell’individualismo e il ritorno di sentimenti altrimenti sopiti dal benessere: paura e incertezza.
La crisi dei distretti industriali locali (modello in passato predominante in Italia) a causa della delocalizzazione della produzione verso paesi con manodopera a basso costo, comporta così un interrogativo di natura etica: se licenzio 100 dipendenti in Italia e ne assumo 1000 in Marocco sto andando contro principi etici oppure, allargando la prospettiva oltre i confini nazionali ormai desueti, sto garantendo un’occupazione ad un numero maggiore di persone?
In conclusione diventa così prerogativa dominante, per uscire da questa tendenza negativa, una riforma strutturale che garantisca nel nostro paese formazione e conoscenze altamente specializzate e qualificate, abbattendo vincoli burocratici, senza ovviamente cercare di competere con i costi di manodopera di paesi meno sviluppati.
(fabio muzzi)