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EMERGENZA RIFIUTI: DIONISI (VUS) SPAZZA VIA LE POLEMICHE “NON AVEVAMO ALTRA SCELTA CHE S. ORSOLA. INFORMATI PROVINCIA, ARPA E SINDACI DI SPOLETO E FOLIGNO”. DOMANI SI TORNA ALLA NORMALITA'

Il rischio di finire come Napoli per l'emergenza rifiuti è ancora lontano. Ma è evidente che per l'Area Vasta lo stato di agitazione promosso da sindacati e lavoratori della Centro Ambiente (la società confluita in Vus e che si occupa di raccolta dei rifiuti) qualche problema lo sta creando. Tanto da costringere il vertice della Vus, a mali estremi, estremi rimedi. A denunciare la situazione è stato questo pomeriggio il consigliere del Gruppo Misto Gianmarco Profili che, durante il consiglio convocato per le elezioni dei membri del Cal, ha chiesto alla Giunta spiegazioni sul fatto che i camion della spazzatura oggi avevano portato i propri carichi direttamente alla discarica di Sant'Orsola senza passare dal centro di smistamento di Casone. Una situazione che, stando a quanto riferito, avrebbe mandato su tutte le furie i rappresentanti del Comitato di Terzo La Pieve che avrebbero già inviato un esposto al Prefetto di Perugia e ai carabinieri del Noe.

Nel giro di pochi minuti in Consiglio, chiamato pare dalla preoccupata capogruppo del piddì Cristofori, è arrivato Giorgio Dionisi, Vice presidente della Vus e presidente della Csa (carica che da settembre, ovvero dell'insediamento del nuovo Cda, ricopre temporaneamente in attesa che i soci decidano gli amministratori di tutte le controllate della Vus). Dionisi ha dapprima ripercorso questo ultimo mese di 'agitazione' nel corso del quale si sono registrati due scioperi e il rifiuto degli operai a svolgere le ore di straordinario. A cui si è aggiunta oggi l'assemblea. “Tutte rivendicazioni legittime – ha spiegato Dionisi – ma che inevitabilmente hanno creato delle difficoltà”. Che si sono tradotte, stamani, con l'impossibilità di utilizzare il centro di Casone, ormai pieno di rifiuti. “Con i camion della raccolta del week end fuori dal sito che attendevano di scaricare” spiega Dionisi “e un rischio serio per la salute pubblica visto che non saremmo stati in grado di raccogliere i rifiuti di oggi e quelli di domani”. A questo punto la decisione presa con il Presidente Barberini e che è stata comunicata alla Provincia, all'Arpa e ai due sindaci di Foligno e Spoleto, di 'saltare' il passaggio del centro di smistamento. Un provvedimento “nel rispetto della legge – dice Dionisi – che prevede la possibilità di derogare al centro di smistamento proprio se questo è fermo o i suoi impianti sono fuori uso. Le vasche di raccolta di Casone erano piene”. Punto e basta.

Resta comunque aperta la situazione con le organizzazioni sindacali e i lavoratori (una quarantina) che, in primis, chiedono di esser trasferiti in blocco dalla Csa alla Vus. “Con i sindacati c'è stato sempre un confronto leale e costruttivo – dice Dionisi –, abbiamo sempre onorato i nostri impegni, incluso il pagamento degli straordinari. Quello che chiedono a questo nuovo Cda è un percorso da valutare attentamente anche in previsione del prossimo Piano Industriale”. Il prossimo appuntamento sembra fissato per mercole prossimo quando si terrà un incontro richiesto dalle OO.SS. al (solo) sindaco Nando Mismetti. Quanto basta per far salire il clima di tensione che davvero rischia di incendiare animi e spazzatura.