Spoleto

Elezioni, domani si decide: è crisi bipartisan | Bernelli rompe gli indugi

Domani sarà, pare, il gran giorno per piccole e coalizioni chiamate a decidere i propri candidati per la corsa allo scranno più alto di Spoleto. In teoria al D-Day mancano ancora 2 settimane (le liste possono essere presentate entro il 10 maggio) ma è evidente la fase di stallo che, specie il centrodestra e il centrosinistra,  sta vivendo la politica. Neanche la prematura scomparsa del sindaco Fabrizio Cardarelli è riuscita finora ad accelerare i processi, a far comprendere che la città ha bisogno di un Governo, il migliore possibile, proprio per la fase drammatica che sta vivendo. Invece, a conquistare la scena sono ancora una volta i protagonismi, le lotte di potere, sgambetti e corse scomposte per una poltrona

Il domani del centrodestra

La maggior parte dei riflettori restano puntati su piazza Garibaldi dove domani mattina si ritroverà il centrodestra con il candidato Umberto De Augustinis, il magistrato che si è reso disponibile a condizione di registrare la maggior condivisione possibile sul proprio nome. Per il momento ha incassato il ‘no’ del centrosinistra, alias Pd, indisponibile a valutare alleanze con simboli come Lega e FdI. Scontato quello della sinistra. Ma ad alimentare le nubi intorno alla autorevole candidatura ci stanno mettendo del proprio gli stessi partiti, ed è anche per questo che De Augustinis non ha ancora sciolto la riserva. La coordinatrice di Forza Italia, Catia Polidori, all’inaugurazione della nuova sede di sabato scorso, ha chiaramente detto che la partita delle candidature si gioca sul tavolo nazionale: il partito di Silvio Berlusconi infatti avrebbe “congelato” tutti i nomi interessati alle prossime amministrative in attesa di trovare una quadra con la Lega per il governo nazionale.


“Giallo” su candidatura De Augustinis, nomina rinviata giovedi?


E potrebbe non essere un caso che il possibile outsider di De Augustinis, Aldo Traccheggiani, abbia accelerato le proprie iniziative, poco apprezzate dal resto della compagine (FdI in primis). C’è poi da risolvere il “perimetro” della coalizione: Rinnovamento, che sul nome di De Augustinis ha rotto il dialogo fin lì avviato con il piddì e sancito il passaggio con il centrodestra, potrebbe non trovare il favore degli alleati. Lo hanno detto a chiare note un po’ tutti (Lista Due Mondi e Lega su tutti) e solo un intervento diretto del candidato potrebbe convincerli ad un passo indietro. Porte sicuramente sbarrate per le due liste che sosterranno a questo punto la candidata Maria Elena Bececco (non ancora ufficializzata). Sulla agenda l’incontro di domani resta quale appuntamento per ufficializzare la candidatura e parlare di liste, ma a questo punto sono in molti a sospettare che la giornata potrebbe riservare qualche clamorosa novità.

Lo “strappo” di Bernelli

Ad agitare il già teso clima ci ha pensato l’iniziativa dell’ex consigliere comunale Wolfgang Bernelli, uscito dalle scene nell’ultima tornata del 2004, e riapparso con un manifesto che sta facendo molto discutere. Più di 100 poster affissi in città, specie in centro storico, con il quale l’ex esponente di An e Pdl annuncia di essere in campo. Stavolta con la Lega. Di più non è dato sapere, visto che al telefono Bernelli respinge cortesemente ogni domanda. Non c’è dubbio che si tratti di una iniziativa elettorale (compare la dicitura “elezioni amministrative 10 giugno 2018”), ma con qual è il fine? Una autocandidatura a sindaco? Al consiglio comunale? Oppure un semplice endorsement al partito di Salvini? Mistero. Dalla Lega confermano che si tratti di “iniziativa personale” su cui ci sarebbe stato un malinteso per l’uso del logo.

Il dopo domani del Pd

Count down partito anche per il Partito democratico, rimasto ingessato per le intemperanze della minoranza che si riconosce nei consiglieri Rossi, Martellini e Zampa. Ieri pomeriggio il secondo incontro alla presenza del segretario Miccioni che ha visto Rossi, accompagnato da Francesco Passeri e Amedeo Marcelli, proporre il nome dell’architetto Bruno Gori alla carica di sindaco. Chi sperava magari in un nuovo empasse, è rimasto deluso. Perché il segretario Matteo Cardini (presente con Stefano Lisci e Massimiliano Capitani) ha dato il “via libera” sul nome di Gori da mettere però in ticket con una candidatura presa dalla società civile, come aveva già deciso il partito e la segreteria regionale e provinciale. Gori è stato infatti dirigente del partito nella segreteria di Roberto Loretoni con l’incarico di responsabile della cultura e se dovesse essere rimessa in discussione la strada intrapresa, la maggioranza non avrebbe dubbi nel puntare tutto sul nome di Marco Trippetti. Dunque i dem sono d’accordo nell’affidare all’architetto, in caso di vittoria, il ruolo di vice sindaco. Un buon punto di caduta, con la maggioranza disposta a rinunciare anche alla seconda carica cittadina. La proposta di Cardini è legata però ad un ultimatum: entro venerdì Rossi & Co. dovranno fornire una risposta e ritrovarsi per parlare delle liste, in modo da arrivare al 2 maggio con una proposta unitaria da sottoporre all’assemblea del partito. Un solo giorno perso, assicurano i cardiniani, e la minoranza sarà fuori dalla corsa. Sul tavolo, per il momento, resta l’ipotesi di Camilla Laureti.

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