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Elezioni, Cna ai candidati: “Ecco cosa chiedono le piccole imprese”

Partendo dai punti di debolezza riscontrati nell’economia e nella società umbra negli ultimi dieci anni, ma anche dalle potenzialità emerse, la Cna dell’Umbria presenta ai candidati presidente delle elezioni regionali di ottobre (quando si sapranno tutti, almeno) le proprie proposte. Un documento in 5 capitoli, contenente 62 proposte e 3 progetti di sistema. Un documento che riassume quello che le imprese chiedono alla politica locale per poter competere alla pari con altri territori. “Perché la sfida della competitività – ha spiegato il direttore Roberto Giannangeli – è tra i territori prima ancora che tra le imprese“.

La proposta, spiegata nella filosofia dal presidente Renato Cesca e poi illustrata nel dettaglio dal direttore Giannangeli, parte da due premesse. La prima è che il manifatturiero, e in seconda battuta il turismo, siano i fattori trainanti dello sviluppo di questa regione. L’altra è che per sostenere questi settori occorra utilizzare meglio i fondi europei (diversificando alcune misure tra quelle destinate alle piccole e micro imprese e quelle per le aziende già strutturate), tagliare la spesa pubblica improduttiva per avere più risorse da destinare a produzione e servizi ed attivare finanziamenti aggiuntivi a quelli comunitari per sostenere la crescita.

Le prime cose da fare

Nell’immediato la Cna propone di rivedere appunto la filosofia della programmazione dei fondi comunitari 20121-2027; ridurre la spesa pubblica improduttiva per liberare risorse; far ripartire gli investimenti pubblici; riorganizzare la macchina dei servizi pubblici; attuare un’efficace lotta all’abusivismo, che tra l’altro genera una concorrenza sleale che altera la competitività nel libero mercato.

I servizi pubblici

Quanto ai servizi pubblici di competenza regionale, Cna chiede un nuovo Piano regionale dei rifiuti, che consenta di chiudere il ciclo anche attraverso la realizzaizone di inceneritori di ultima generazione e biodigestori.

Così come serve un nuovo Piano regionale dei trasporti pubblici, da integrare anche con servizi flessibili a chiamata.

E in una regione dove la popolazione invecchia sempre di più, occorre realizzare nuove case di riposo, ma anche asili nido per aiutare le famiglie e le donne che lavorano.

La competizione tra territori

Per rendere l’Umbria una terra più favorevole all’impresa si propone di contenere le tasse locali, semplificare la burocrazia (a partire dagli Sportelli unici per le imprese), riqualificare le infrastrutture viarie esistenti, adottare una legge regionale sugli appalti pubblici che limiti il ricorso al massimo ribasso, anche attraverso una maggiore qualificazione delle stazioni appaltanti. Infine, semplificare le procedure per la ricostruzione post sismica.

I progetti di sistema

Ma la Cna propone ai futuri amministratori dell’Umbria anche tre progetti di sistema. Uno riguarda la creazione di reti tra le città. L’altro è finalizzato alla qualificazione della subfornitura, considerando che le imprese umbre spesso si collocano sulla fascia della filiera produttiva a più basso valore aggiunto o sono legate alle scelte delle multinazionali. Infine, un progetto di sistema teso a fare del turismo un reale volano dello sviluppo, anche con il coinvolgimento dell’artigianato artistico.