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E’ nata la ‘nuova’ Banca Popolare Spoleto / Cardarelli riammesso socio Scs / Gli emolumenti di amministratori e revisori

La “nuova” Banca Popolare di Spoleto, targata Banco Desio e della Brianza, da oggi è realtà. Con l’approvazione questa mattina del nuovo board, approvato all’unanimità dall’assemblea degli azionisti, l’istituto spoletino può dunque ripartire. 18 mesi dopo l’inizio del commissariamento disposto da Banca d’Italia, costretta ad intervenire a seguito dei ripetuti scandali che avevano travolto, anche giudiziariamente, piazza Pianciani. Era l’8 febbraio 2013 quando l’ex ministro dell’Economia firmò il decreto di commissariamento proposto da Bankit.

“Taglio col passato” – a presiedere l’assemblea c’erano il professor Gianluca Brancadoro e il dottor Nicola Stabile, in pratica gli ‘angeli custoditi’ mandati da Mef e Bankit a mettere in sicurezza la PopSpoleto. “Con la consegna dell’istituto al nuovo consiglio di amministrazione termina oggi la gestione straordinaria” ha detto Brancadoro ai presenti (una 50 gli azionisti) “si chiude così un periodo che non è stato facile, durante il quale abbiamo voltato pagina faticosamente con un netto taglio col passato”. Parole pesanti cui è seguito l’annuncio che “ora è il momento di individuare le eventuali responsabilità sia di gestione che di danni arrecati alla Banca”. I Commissari resteranno ancora per qualche tempo a Spoleto per seguire la riammissione in Borsa di Bps e per rimettere in sesto l’ex controllante, la cooperativa Spoleto Credito e Servizi, anche questa finita sotto la scure di palazzo Kock. Operazioni che dovrebbero concludersi al massimo entro la fine dell’anno. Prima di prendere la parola il professore ha salutato il sindaco Fabrizio Cardarelli che ha voluto portare il saluto della città alla nuova proprietà.

Cda a 11 – l’assemblea è scivolata via velocemente con i soci che hanno avallato i nomi dei consiglieri proposti da maggioranza (Banco Desio) e minoranza (Spoleto Credito e Servizi) e che Tuttoggi.info aveva già anticipato. Dunque del board, per la maggioranza,  fanno parte l’avvocato Stefano Lado, Luciano Colombini, Argante Del Monte, Claudio Broggi, Graziella Bologna, Pier Antonio Cutellè, Giada Fantini, Giuseppe Listanti, Maria Rita Mantovani, Marino Marrazza; Alessandro Pellicciotta rappresenterà invece gli interessi della Scs. Non resta che attendere il primo board per la conferma di Lado alla presidenza e per conoscere gli incarichi che saranno affidati a singoli consiglieri. Nominato anche il collegio sindacale: presidente sarà Francesco De Petra (indicato dalla minoranza), sindaci Giulia Pusterla e Francesco Pozzoli (supplenti Katia Amplorella e Elisabetta Ciuffa).

Gli emolumenti – l’assemblea dei soci ha anche approvato l’ammontare degli emolumenti per cda e collegio sindacale. Una sorta di soglia che non potrà essere sforata per il prossimo triennio. Dunque il board non dovrà superare i 950.000 euro l’anno complessivi (la ripartizione verrà decisa dallo stesso organo); ai membri spetteranno anche i rimborsi spese e un gettone di presenza pari a 300 euro lordi. Ammonta a 170mila euro invece il compenso per i revisori (70 al presidente, 50mila ciascuno ai due sindaci) ai quali spetterà un gettone di presenza pari a 270€ che potranno essere incrementati fino a €750 se le adunanze si terranno fuori dalla regione di residenza. Una cifra complessiva pari a 1,1 milioni di euro, ben distante da quel 1,52 mln che contraddistinse l’ultimo bilancio dell’era Antonini (approvato nel 2011).

Cardarelli ‘in – a margine dei lavori si è appreso che i Commissari hanno riammesso quale socio della Spoleto Credito e Servizi il neosindaco Fabrizio Cardarelli. Come si ricorderà il professor Cardarelli, fino al 2008 presidente della Scs, venne defenestrato ed espulso quale socio da Antonini & Co. perché divenuto probabilmente ‘scomodo’. L’ex presidente, infatti, aveva da qualche tempo cominciato a sollevare diverse eccezioni sulla gestione della controllata Bps , spingendosi a segnalare i propri dubbi alla stessa Banca d’Italia che nelle relazioni firmate dalla Vigilanza a seguito delle successive ispezioni a piazza Pianciani ebbe modo di riabitarlo riconoscendogli le sue ragioni.

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