Cronaca

Duomo gremito per l’addio a Maria Concetta

L’intera comunità di Campello sul Clitunno, e non solo, si è stretta questa mattina attorno ai familiari di Maria Concetta Capocci, la 45enne scomparsa martedì scorso in un tremendo incidente stradale lungo la vecchia Flaminia alle porte di Spoleto.

Il duomo di Spoleto era gremito per i funerali della giovane insegnante e consigliera comunale di Campello, celebrati dall’arcivescovo di Spoleto – Norcia mons. Renato Boccardo. Non c’era il figlio adolescente della donna, che viaggiava con lei al momento del tremendo impatto, ancora ricoverato all’ospedale di Perugia anche se le sue condizioni di salute sono migliorate. A rappresentare l’intera comunità campellina c’era il sindaco di Campello, Domizio Natali, ma la cattedrale era gremita anche di tantissimi giovani e giovanissimi, studenti di Maria Concetta, amici dei suoi figli, familiari e conoscenti.

Una vita fatta di impegno per gli altri, tra la scuola, il catechismo, la famiglia, la comunità locale, quella di Maria Concetta. Che negli ultimi anni aveva dovuto combattere duramente anche contro la malattia. Ma la sua forza, il suo coraggio, erano state sempre da esempio a tutti. Il destino crudele, però, era dietro l’angolo e l’ha strappata all’affetto dei suoi cari. E l’impegno di Maria Concetta all’interno della sua comunità è stato ricordato dall’arcivescovo nell’omelia, il quale ha sottolineato la sua “volontà di contribuire al bene della sua gente”. Il presule ha anche evidenziato il sentimento di impotenza davanti a cui ci si trova in questi momenti, manifestando il suo cordoglio ai figli, alla mamma ed alla famiglia tutta, ma anche ai “tanti figlioli” che ha cresciuto nel corso degli anni.

L’ultimo saluto a Maria Concetta lo hanno voluto dare – mentre scorrevano le note di Francesco Guccini all’esterno del duomo e mentre dei palloncini volavano in cielo – le sue compagne di classe, che hanno raccontato un’amicizia lunga 30 anni con una lettera letta da una di loro: “Abbiamo preso a morsi la vita, da vere protagoniste, vivendo tante esperienze che ci hanno fatto crescere. Poi  è iniziata la vita, quella vera, che, nonostante ci ha fatto prendere direzioni diverse, ci ha sempre tenute insieme. Così ci siamo ritrovate di colpo già grandi, donne, madri, a raccontarci le nostre storie, fatte di gioie, difficoltà, problemi, con la complicità dell’affetto che ci unisce. Tanti sono stati i momenti difficili e dolorosi che molte di noi hanno dovuto affrontare. Questo però è un dolore troppo grande. Tu ci hai insegnato soprattutto in questi ultimi anni – hanno ricordato – che si deve combattere, sperare, che non si deve mollare mai. Ora però insegnaci a lasciarti andare via, a trasformare questo dolore in forza. Noi non ti lasceremo sparire, con noi ci sarai sempre. Arrivederci Mary, tesoro nostro”.