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Donazione di placenta e cordone ombelicale, a Spoleto il primo ospedale autorizzato in Umbria

Chi l'ha detto che il San Matteo degli Infermi non è un ospedale all'avanguardia?
Partirà proprio da Spoleto l'uso di cordone ombelicale e placenta da cui ricavare le cellule staminali per la ricerca di malattie come la leucemia, linfonodi e altre. Il nosocomio cittadino è infatti il primo in Umbria autorizzato per questo tipo di donazione, che non intaccherà il feto.
L'annuncio, e la contestuale partenza dell'iniziativa, è stato fatto contestualmente alla presenza in città della statua della Madonna di Lourdes. È stato infatti il primario di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale di Spoleto, Giulio Martinez, a rendere noto questo risultato per il S. Matteo degli Infermi al termine della celebrazione eucaristica presieduta da mons. Fontana presso la chiesa della Madonna di Loreto.
Le donne che volessero donare cordone e placenta, potranno comunicarlo al personale medico prima del parto.
“La donazione – ha detto Martinez – non va assolutamente ad intaccare il feto. E' un bel traguardo per il nostro ospedale, segno di un lavoro attento e meticoloso, frutto della ricerca di una valente squadra di medici”.
La celebrazione eucaristica è stata anche il momento per l'arcivescovo di Spoleto – Norcia di lanciare un forte appello. Nel corso dell'omelia il presule ha infatti esortato i presenti a sporcarsi le mani per il bene degli altri. “Spoleto mia – ha affermato Fontana – basta chiacchiere e divisioni, è necessario lavorare tutti insieme per i più bisognosi. Come padre e pastore di questa Chiesa non posso non pensare alle tante storie di malattia presenti nelle nostre case, ai degenti dell'ospedale, a tutti quei genitori angosciati dal dopo di noi, a tutte le vittime, giovani e non, degli incidenti stradali e sul lavoro. Forza, ognuno faccia la propria parte di carità concreta, si rimbocchi le maniche per il bene della comunità. E' questo l'invito che ci lancia il simulacro della Madonna di Lourdes”.