Acqua e Rifiuti

Discarica di Colognola, Amministrazione fa il punto della situazione

Sono state illustrate questa mattina, in conferenza stampa, le problematiche riguardanti la discarica di Colognola, la cui chiusura è prevista nei prossimi mesi, con conseguenti interventi di bonifica “post mortem”.

Il sindaco e l’assessore all’Ambiente hanno precisato come il problema sia stato ereditato dal passato, con alcune scelte non idonee e soprattutto con il mancato accantonamento dei fondi per la bonifica: circa 2 milioni e 400 mila nella prima fase e ulteriori 2 milioni circa negli anni successivi. “Abbiamo cominciato ad accantonare le somme necessarie – hanno dichiarato gli amministratori – che al momento sono 250 mila euro”.

Attualmente la discarica non produce più ricchezza e le entrate utili stanno scendendo da 1 milione e 100 mila nel 2017 a un dimezzamento previsto, per quest’anno, intorno a 600 mila euro. Intendiamo affrontare le diverse problematiche con correttezza, trasparenza e con l’apporto degli uffici tecnici, per far sì che le criticità di ‘disagio ambientale’ che si sono manifestate, eccessivo transito di mezzi di trasporto e cattivi odori, possano essere superate e risolte

Il problema è regionale, – hanno ribadito sindaco e assessore – e abbiamo chiesto con forza che l’impianto di Gubbio venga tenuto in debita considerazione, mentre stiamo pagando le conseguenze del mancato inserimento nel Piano Regionale dei Rifiuti e con una previsione sbagliata dei conferimenti”.

L’aumento della raccolta differenziata, con l’ampliamento del servizio “porta a porta”, attestatosi intorno al 57%, ha determinato risultati importanti con un minor conferimento di rifiuti in discarica. Inoltre, sulla base di quanto stabilito dalla Regione e Auri in termini di programmazione dei rifiuti, sarà attiva breve la discarica di Belladanza di Città di Castello, impianto a servizio dell’ATI 1 e quindi dei Comuni di Gubbio, Città di Castello e della fascia, con un abbattimento dei costi che oggi paghiamo a Gesenu.

Gli amministratori hanno anche annunciato di aver sospeso il conferimento del ‘compost fuori specifica’ proveniente dal gestore ATI 3 di Foligno, un rifiuto della lavorazione dell’organico che ha un odore più forte e percepibile in quanto la discarica ha raggiunto il livello di colmatura ed è più esposta alle correnti. Per ovviare al problema, si usano trattamenti che però provocano un’alterazione dei valori. E per questo motivo si è provveduto a portare in Toscana il percolato, sostenendo una spesa mensile di 80 mila euro.

Saranno adottate, inoltre, misure per i residenti in prossimità della discarica, come l’abbattimento della Tari e alcuni investimenti strutturali nelle frazioni.