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Da Todi l'ebanista Bassam Al Khalifa, porta l'Umbria al Festival dell'Arte per il Dialogo e la Pace tra i Popoli e le Religioni

L'Umbria che non conosciamo riserva sempre delle sorprese straordinarie. Più spesso di quanto non immaginiamo amano la nostra regione persone insospettabili che scelgono questa terra per vivere e, sempre più di frequente, per lavorare. E' questo il caso di Bassam Al Khalifa, discendente di un'antica e nobile famiglia curdo irachena (il suo bisnonno è stato l'ultimo dei Califfi dell'impero ottomano), un originale ed inimitabile ebanista intarsiatore, interior designer e maestro artigiano che vive e lavora in Italia da molti anni e attualmente risiede in Umbria a Todi dove ha la sua bottega d'arte. La sua competenza specifica e il suo lavoro rigoroso e attento, potrebbero essere un interessante argomento per parlare di integrazione di successo.
Bassam Khalifa, è un fine conoscitore dei materiali vivi come il legno la pietra il cotto, gli intonaci, sa esattamente come armonizzare gli ambienti in maniera rigorosa e filologica, si occupa di restauro conservativo e restyling di antichi palazzi, conventi, chiese, casali ville e appartamenti signorili. Il suo è un curriculum di eccellenza: lavora con i grandi musei e le sovrintendenze dei beni culturali (ha da poco ultimato un restauro per il polo museale romano di Palazzo Venezia), con enti ecclesiastici e con collezionisti privati e antiquari. La sua sapienza è antica, unisce le conoscenze babilonesi alle tecniche di restauro medievali, rinascimentali e seicentesche. Viene tutto ricreato nella sua bottega con il solo supporto delle sue mani. Niente macchine, nè tantomeno materiali sintetici. Un vero artista e maestro di bottega, con i suoi segreti e le sue tecniche secolari. Spesso viene chiamato all'estero per consulenze ed expertise per gli arredi di importanti dimore storiche e per grandi alberghi e resort di lusso.

Attualmente una sua opera sar presente alla seconda edizione del Festival Internazionale dell'Arte per il Dialogo e la Pace tra i Popoli e le Religioni, presso l'Ambasciata dell' Iraq, accanto ad opere di altri artisti umbri come la spoletina Esmeralda