Categorie: Dolce vita Spoleto

Cucina italiana nel mondo, lo chef spoletino Marco Lucentini tra i “magnifici 14” che portano alto il tricolore a tavola

Gli chef italiani in giro per il mondo a dar lustro alla cucina tricolore nei migliori hotel del pianeta. Di questo si parla in un articolo apparso recentemente sul settimanale “Panorama” a firma di Fiammetta Fadda. 14 “expat” dei fornelli a cui l’Italia cominciava a star stretta, e che hanno deciso di accettare le proposte dei gestori delle più esclusive strutture ricettive per mettersi alla prova cercando di soddisfare i palati di gente proveniente da ogni parte del globo. I magnifici 14 sono sparsi dappertutto: Est Europa, Emirati Arabi, Cina, Giappone, Corea, Argentina, India, Libano, Sud Africa.
Tra loro c’è anche uno spoletino. Si tratta di Marco Lucentini, ex chef della Cantina de’ Corvi di Via Filitteria, di cui aveva lasciato la gestione lo corso anno per intraprendere la carriera di cuoco giramondo. Anche se, nel luglio scorso, Lucentini è tornato a Spoleto per inaugurare il nuovo corso del locale (a dimostrazione del fatto che non ha per nulla dimenticato le sue origini), ora la sua nuova casa è Dubai, e precisamente l’Hotel Resort “Le Royal Méridien”, dove dirige la cucina del ristorante “Ossigeno” con una squadra di ben 11 cuochi al seguito.
“Mi fa molto piacere essere stato menzionato nell’articolo di Panorama – confessa Marco raggiunto da Tuttoggi.info – gli anni di sacrificio e devozione per questo lavoro continuano a portarmi gratifiche e riconoscimenti”. Certo, lavorare in paesi così diversi dall’Italia sotto tanti punti di vista, primo fra tutti quello culturale, non deve esser facile. “Ho lavorato con colleghi indiani, filippini, inglesi, francesi e all’inizio non è stato facile – confessa lo chef spoletino – ma la loro professionalità, il mio spirito di adattamento e l’estrema curiosità verso culture diverse da quella italiana mi hanno aiutato tantissimo”.
Le esperienze estere di Lucentini non si limitano a Dubai. Dal 2000 al 2003 ha lavorato in Arabia Saudita, un paese in cui le regole musulmane sono molto severe e in cui ha avuto qualche problema di adattamento. “Per essere anch’esso un paese musulmano – racconta ancora lo chef – a Dubai si vive molto bene. Il turismo non manca, vengono aperti continuamente nuovi alberghi, la vita non è ancora particolarmente cara e non esiste criminalità”.
“Certamente – conclude Marco – lo svolgere questo lavoro in paesi così diversi dall’Italia mi ha arricchito enormemente dal punto di vista personale e professionale”. In bocca al lupo allo chef da parte di tutta la redazione di Tuttoggi.info.