Acqua e Rifiuti

Crisi rifiuti, dal “rischio” Fou all’indagato in Provincia per “Spazzatura d’oro”

Maxi vertice dell’Immacolata. Riunione straordinaria ieri pomeriggio a Palazzo dei Priori tra i sindaci dell’Ati2 e tecnici Gesenu e Gest. Il tema da affrontare, quello della raccolta della Frazione organica umida. Al centro,  la diffida che la Regione ha inviato a Gesenu-Gest, il centro di compostaggio di Pietramelina infatti da tre giorni ormai non può più ricevere “l’umido”. “Gli scarti della Fou sono eccessivi” e qui si innesca il circolo che coinvolge anche Borgogiglione.

L’impianto di compostaggio dunque ad oggi è fermo. Secondo i tecnici regionali deve sprecare meno rifiuti. Questo perchè la parte che non può essere compostata finisce direttamente nella discarica di Borgoglione e questo insomma interviene negativamente anche sulla vita di discarica.  La discarica che ha sede nel Comune di Magione ed è gestita da Tsa  dovrebbe chiudere la sua attività nel 2019. Tempi che potrebbero essere allungati dall’attività di “refitting”. Ma le ultime 48 ore sono state appunto destinate alla ricerca di soluzione rapide per rimuovere il blocco. Oggi è attesa la soluzione. La Fou potrebbe essere smaltita fuori regione, forse in Toscana, nell’attesa dell’adeguamento di Pietramelina. Altrimenti il rischio sarebbe stato quello di chiedere ai cittadini di non “mettere fuori” il cestello dell’umido.

E intanto si fa sempre più consistente sul fronte giudiziario dell’inchiesta sui rifiuti della Dda e Forestale la presenza di un iscritto al registro degli indagati tra i funzionari della Provincia di Perugia. Lo scrive oggi La Nazione trattando dei documenti allegati all’ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti domiciliari “il dominus” di Gesenu, Giuseppe Sassaroli. L’iscrizione del funzionario pubblico per le ipotesi di abuso d’ufficio e associazione per delinquere sarebbe avvenuta nei mesi scorsi ma, al momento, è rimasta top secret.

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