Cronaca

Crisi e povertà a Terni, consiglieri PD chiedono consiglio comunale aperto

I consiglieri del Pd, Piermatti, Piccinini, Masiello, Monti e Desantis

Dall’inizio della crisi economica (2007) che ha coinvolto il nostro Paese e l’Europa, sono trascorsi circa nove anni. I segnali di ripresa che coinvolgono alcuni importanti paesi europei, lambiscono a “macchia di leopardo” e in maniera debolissima anche il nostro paese.

Segnali di ripresa che rischiano di essere azzerati per il perdurare di politiche tese “all’austerità”e al “pareggio di bilancio”, anche da un quadro internazionale segnato dal terrorismo, dalle guerre, da neo nazionalismi e in ultimo dalla decisione inglese di uscire dall’Europa.

I recenti dati ISTAT sulla povertà, come sulla disoccupazione, ma anche sulla scarsa qualità della nuova occupazione, ci dicono di un paese in forte difficoltà.

La crisi, lo dicono i dati statistici, ma lo si avverte anche nella vita reale, ha ampliato le disparità sociali nel nostro paese, la povertà è aumentata per quantità e qualità, una ampia fetta di popolazione vive nella precarietà,quindi a rischio di povertà.

Cosa sta succedendo a Terni –  Vi è piena consapevolezza che anche nella nostra città sono ormai centinaia i cittadini le cittadine, che vivono, a causa della crisi, questa condizione di precarietà e povertà?

In questi anni le politiche di risanamento della spesa pubblica,se pur necessarie, con la logica dei “tagli lineari” hanno colpito il sistema del welfare nazionale e locale, in sintesi nella generalità dei casi abbiamo assistito, ad un arretramento dei servizi e delle tutele rivolte alle fasce più deboli, invece di una loro riorganizzazione, efficientazione e ampliamento.

Il volontariato in questi anni di crisi ha spesso supplito, fortunatamente e meritevolmente ai vuoti lasciati dal pubblico, ma oggi non è più sufficiente, anche a Terni dobbiamo fare di più.

Per queste ragioni chiediamo un “Consiglio Comunale aperto” o dedicato, per discutere, approfondire e affrontare, con le rappresentanze sociali, le organizzazioni del volontariato, di quali strumenti, risorse mettere in campo, per affrontare, in maniera condivisa questa grave emergenza.

Nel rispetto dei ruoli e delle autonomie di ogni soggetto, la lotta alla povertà, alla disuguaglianza sociale deve divenire una delle priorità per costruire la città del futuro.

Il Consiglio Comunale “aperto” dovrebbe rappresentare la conclusione di un percorso partecipato e condiviso teso ad individuare un quadro di priorità e scelte riguardanti le politiche di welfare locale integrativo alle misure nazionali nel campo del sostegno al reddito, delle politiche della casa,della formazione e del lavoro su cui concentrare tutti gli sforzi possibili.

In questa ottica, nel quadro delle leggi vigenti, potrebbero essere individuate forme di “prelievo fiscale o tariffario” temporanee e/o aggiuntive nella logica del “chi ha di più contribuisce di più”.

Con il presente atto chiediamo al Sindaco e alla Giunta di farsi promototrici di questo percorso, nella consapevolezza che una città più solidale, è una città che può guardare con maggiore certezza al proprio futuro.