Categorie: Economia & Lavoro Spoleto

CRISI MINERVA: ECCO LA VERITA' SULLA PROPOSTA DELLA GERVASI ROBOTICA

“In una maniera o nell’altra il Cavaliere (Marcoaldi, n.d.r.) ha glissato ogni offerta di incontro”. E’ la prima dichiarazione dell’ingegner Moreno Gervasi, l’imprenditore spoletino interessato a rilevare la Industrie Minerva, ma la cui proposta commerciale non sembra interessare né alla proprietà, né ai sindacati confederali. Una situazione che scatena una ridda di voci e molti sospetti su questa trattativa che vede coinvolte non solo le famiglie dei dipendenti della I.M. (un centinaio), ma anche quelle che lavorano per l’indotto (una cinquantina). Piccole fabbriche che avrebbero già consegnato lavori per centianaia di migliaia di euro ma che non hanno alcuna certezza di veder liquidato le rispettive prestazioni. Dalla Cgil di Perugia, confermano che in un paio di casi si starebbe vicino al fallimento. Ma torniamo a Gervasi. Non è stato facile contattarlo, almeno fino a questa mattina quando lo abbiamo atteso davanti ai cancelli della sua azienda Gervasi Robotica. Gentile ma fermo, ci ha concesso pochi minuti. Come mai il Cavalier Marcoaldi non vuole riceverla? “Dovreste chiederlo a lui, se non è disposto ad ascoltare nessuna altra proposta avrà i suoi motivi. Sono tre mesi che cerco un incontro ma in una maniera o nell’altra mi evita”. Ma lei il piano industriale e quello finanziario ce l’ha? “E’ pronto da settimane, già consegnato ufficialmente alle banche creditrici. Informalmente ne sono a conoscenza anche Sviluppumbria, Gepafin e le istituzioni locali”. Sono garantiti i livelli occupazionali? “Fino all’ultimo, magari con qualche riconversione di qualche dipendente ma non ho preoccupazione di mantenere il posto di lavoro ai dipendenti della Minerva che fra l’altro vantano una professionalità elevata. Ho avuto modo di apprezzarla visto che alcuni di loro sono stati reimpiegati nella Gervasi Robotica”.E Confindustria? “No, non credo – dice l’ingegner Gervasi – anche perché non sono un loro associato. Ma se vogliono è anche a loro disposizione”Come giudica il ruolo dei sindacati in questa vertenza? “Non esprimo alcun giudizio, sono ovviamente disponibile a confrontarmi anche con loro nel rispetto dei ruoli”Che idea si è fatto della Minerva? “Dalle carte e da quanto mi riferiscono alcune persone, l’azienda ha bisogno di un rilancio sotto il profilo industriale. Molti dei problemi sono connessi alle linee di produzione ormai obsolete. Noi abbiamo la capacità per sviluppare e produrre prodotti all’avanguardia, con sistemi tecnologicamente avanzati. Impianti che non tolgono lavoro, ma che caso mai portano il dipendente dal lavoro sulla linea al controllo di qualità sul prodotto, a incrementare la produzione”.Qual’è il valore aggiunto di Minerva? “Indubbiamente il suo marchio, che ancora si vende da solo, anche se c’è da muoversi, senza indugio perché mi pare ci sia stata una leggera flessione nelle ultime settimane”.Ma davvero è da solo in questa avventura industriale? “Diciamo di sì, non ho avuto alcun contatto diretto, ma altri imprenditori sono disposti ad entrare”.Scusi ma con tanta avversità, chi glielo fa fare? “Per tre motivi. Innanzitutto perché sono da sempre “proSpoleto”, città che ha tutte le potenzialità per rivivere i fasti di un tempo. Non è un caso che la ‘testa’ della mia azienda è qui, non la delocalizzerei mai. Secondo perché anche l’industria locale deve svolgere fino in fondo il proprio ruolo nella nostra società, terzo, ma non ultimo, per le 150 famiglie che stanno vivendo una situazione di disagio”. “Scusate ma ora devo andare, ho mille cose da sbrigare”. Fra le altre, anche se non lo dice, quella che lo vedrà venerdì a Shangai per inaugurare il suo secondo stabilimento produttivo. Ingegnere, solo un’ultima domanda, a chi rivolge il suo appello? “Lo rivolgo a tutti gli attori di questa vertenza: incontriamoci anche domattina” conclude Moreno Gervasi “e vediamo insieme i due piani industriali. Credo che anche i sindacati potrebbero meglio spiegare ai lavoratori la situazione che si sta vivendo e sbrogliare la ridda di voci”.

Come dire, il gioco è finito, è arrivato il momento di scoprire le carte. (Carlo Ceraso)