Gubbio e Gualdo

Covid e il “caso” Gubbio, 248 positivi e 2500 in isolamento “Basta ammucchiate in casa”

Ha avuto luogo stamattina (9 aprile) la conferenza stampa indetta dal sindaco di Gubbio Filippo Stirati sull’anomalo aumento di casi positivi al Covid-19 in tutto il Comune. Presenti anche le dottoresse Paola Tomassoli (direttrice Distretto Sanitario Alto Chiascio) e Gabriella Vinti (responsabile Servizio Igiene e Sanità Pubblica Alto Chiascio).

Covid a Gubbio, numeri da zona rossa

La situazione contagi è attualmente a 248 casi (numeri da zona rossa) ma è stato sottolineato che per ogni positivo si registrano in media 10/15 contatti: ciò significa che nel Comune di Gubbio – hanno detto le due professioniste sanitarie – “ci sono almeno 2.500 persone in isolamento“.


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“Basta ammucchiate in casa”

Dati in evidente controtendenza rispetto all’andamento della Regione, per i quali il primo cittadino ha subito richiamato gli eugubini “ad assumersi le proprie responsabilità. Dobbiamo evitare assembramenti impropri, la tendenza esagerata alle ammucchiate familiari e amicali, una della ragioni più consistenti per cui ci sono tutti questi contagi”.

Stirati ha poi reso conto dei numerosi controlli delle forze dell’ordine, che hanno portato ad altrettante sanzioni, “ma che non possono certo stroncare il Covid-19 se le persone si ritrovano nelle secrete stanze delle proprie abitazioni. Non si può neanche pensare che i comportamenti irresponsabili degli altri siano colpa del sindaco”.


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“Servono comportamenti corretti”

Per evitare di finire in zona rossa e nuocere alla salute di anziani e fragili, che rischiano la vita, bisogna essere solidali l’un con l’altro e comportarsi correttamente secondo tutte le norme anti Covid. Ogni comportamento scorretto allontana anche le riaperture, affaticando ancora di più un tessuto economico ormai in grande sofferenza e impedendo il ritorno alle attività culturali e sportive”.

Tra variante brasiliana e badanti, come ci si contagia a Gubbio

C’è bisogno di collaborazione da parte di tutti” ha detto la dott.ssa Vinti, che ha spiegato come a Gubbio sia stata riscontrata soprattutto la variante brasiliana, sia all’interno di due comunità che in diverse famiglie numerose, che hanno comportato tanti positivi anche nelle scuole. Tanti contagi sono venuti anche a causa di alcune badanti che accudiscono più di una persona: in questo modo una operatrice positiva può infatti infettare fino a 4-5 persone fragili, e poi a catena familiari”


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Al momento l’incidenza di positivi è superiore ai 270 casi per 100.000 abitanti. I positivi spesso non ci comunicano tutti i contatti che hanno avuto. Ci dovrebbe essere la massima collaborazione e comportamenti corretti, perché l’isolamento è l’unico modo per fermare il virus, insieme alla vaccinazione. Le persone entrate in contatto con postivi dovrebbero perfino segnalarsi da sole e tempestivamente.

Cure a domicilio, vaccini e riapertura scuole

La dottoressa Tomassoli ha infine ricordato il grande lavoro svolto dall’Usca, l’Unità speciale di continuità assistenziale che lavora 7 giorni su 7 per curare a domicilio i malati Covid, ad oggi impegnata su oltre 100 casi. “Dobbiamo sempre ricordarci – ha sottolineato – che non esiste solo il Covid, e che chi soffre di altre patologie per forza di cose sta scontando questo sovraffaticamento del sistema di assistenza”.


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Sul fronte vaccini, il distretto sanitario sta lavorando a ritmo di 250 vaccini circa effettuati a San Marco e 120/140 a Gualdo Tadino, 7 giorni su 7, “muovendoci poi naturalmente – ha spiegato Tomassoli – in base alla disponibilità delle dosi che ci vengono fornite”.

Rispetto alla possibile riapertura delle scuole annunciata dal Presidente della Regione Donatella Tesei, il sindaco Stirati ha chiarito: “Prenderò contatto con D’Angelo e con la stessa Tesei per capire come valutano questi dati e come li interpretano in base a eventuali restrizioni. Chi riapre le scuole, e cioè la Regione, deve dirci se i dati attuali di Gubbio consentono di riaprire, così come del resto è stato fatto nelle scorse settimane nel caso di Città di Castello, Foligno o altre realtà”.