Foligno

Covid, l’allarme dello Spi: “Attenzione ai pensionati”

Il vero disagio causato dal Covid è quello degli anziani. A dirlo sono Mario Bravi e Bernardo Baldoni, rispettivamente segretario provinciale e cittadino dello Spi Cgil.

Covid: l’allarme degli anziani

Sui 903 positivi, ad oggi, tantissimi sono gli over 65 enni, mentre dei 53 morti oltre il 90% era pensionato o anziano. E’ evidente – dicono – che in un momento difficile come questo vanno tutelate tutte le generazioni. Capiamo il disagio degli studenti, privati della necessaria socialità che serve a crescere, consapevoli che la didattica a distanza non puo’ sostituire la dimensione scolastica. In questo quadro però gli anziani rischiano di perdere il bene più prezioso: la vita. Per questo serve accelerare sul terreno delle vaccinazioni, superando l’approccio cervellotico della Regione, che ha iniziato a vaccinare gli ultra80enni, partendo dai più giovani tra gli anziani. La Regione dell’Umbria sta accumulando ritardi inaccettabili che si ripercuotono sui più fragili. Tutto questo è inaccettabile!”.

Pensioni basse e crisi economica

Il tema che sottolineano Baldoni e Bravi è che la difficoltà per gli anziani, legata al Covid, si somma con “una situazione economica difficile. Forse non tutti sanno che le pensioni nel nostro territorio sono più basse delle già basse pensioni, che si hanno a livello nazionale. Gli oltre 15 mila pensionati e pensionate residenti nel comune di Foligno, percepiscono in media 1.159 euro lordi mensili per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia, la media regionale è di 1.211 quella nazionale è di 1.326. Per quanto riguarda le pensioni di reversibilità la media mensile è di 658 euro, quella regionale di 673 mentre la media nazionale corrisponde a 738 euro. Quindi abbiamo di fronte una situazione difficile per quanto riguarda la terza e la quarta età, una situazione che richiede tutela, attenzione e la attivazione delle necessarie politiche di solidarietà“.