Perugia

Coronavirus, i chirurghi dell’ospedale operano nelle Case di cura: siglato l’accordo

Riprende, durante l’emergenza Coronavirus, l’attività chirurgica a Perugia. Siglato oggi l’accordo contrattuale tra l’Azienda l’Ospedaliera di Perugia e le Casa di cura Villa Fiorita e Liotti, aderenti all’AIOP – Associazione Italiana Ospedalità Privata – e le Casa di cura Lami e Porta Sole dell’ARIS – Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari. 

L’accordo fa riferimento alla delibera della Regione Umbria dello scorso 16 aprile, che sancisce il coinvolgimento degli ospedali privati accreditati nella rete ospedaliera regionale  per affrontare l’emergenza Covid-19.

I medici ospedalieri nelle case di cura

Nello specifico, riferisce una nota dell’ospedale, viene previsto che l’attività inizierà già a partire dai prossimi giorni e vedrà impegnati i professionisti dell’Azienda Ospedaliera di Perugia nello svolgimento di prestazioni presso le suddette Case di cura, che accoglieranno pazienti che necessitano di interventi di chirurgia non eseguibili al momento presso l’ospedale. 

Onnis: interventi chirurgici non più rinviabili

Nel corso dei colloqui avuti con i rappresentanti delle Case di cura umbre abbiamo messo a punto una collaborazione che andrà a beneficio dei cittadini, trattandosi di interventi chirurgici non più rinviabili, oltre ad assicurare cure oncologiche e non, in favore dei residenti e dei pazienti con domicilio in Umbria – sottolinea il commissario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Antonio Onnis -. I nostri professionisti durante la fase dell’accordo hanno già effettuato sopralluoghi per una migliore integrazione con il personale sanitario e la piena conoscenza dei servizi”. 

Soddisfatto Di Leo

Soddisfazione per l’accordo è stata manifestata  dal presidente AIOP Umbria, Giulia De Leo che, nel ribadire come fosse opportuno rispondere tempestivamente alle esigenze e ai fabbisogni sanitari dei pazienti umbri, ha anche precisato come: “Con questo contratto, possiamo confermare con orgoglio, che il sistema sanitario regionale può concretamente contare sul contributo della sanità privata regionale, garantendo prestazioni non più rinviabili. L’ intesa raggiunta – ha aggiunto   il presidente regionale AIOP – è la conferma di come, operando in sinergia con la sanità pubblica, si possono offrire servizi sanitari a tutela della salute della collettività ”.