Spoleto

Coronavirus, addio ai fratelli Ciri, pilastri dell’imprenditoria umbra

Prima Francesco e poi Carlo Alberto, il Coronavirus è riuscito a sconvolgere ancora una volta un nucleo familiare. A due soli giorni di distanza sono deceduti i fratelli Ciri, conosciuti in Umbria come imprenditori brillanti, attivi nel sociale e filantropi.

Carlo Alberto, 82 anni, è stato il primo fra i due ad ammalarsi. Circa due settimane fa i primi sintomi che lo avevano costretto poi al ricovero in ospedale. Francesco, 89 anni, si è sentito male qualche giorno dopo. Subito il ricovero ma la morte è sopraggiunta martedì 17. Appena 48 ore  dopo, giovedì 19, anche Carlo Alberto è venuto a mancare.

Sconvolta la famiglia, ha dovuto far fronte alla perdita incolmabile ed anche alle nuove disposizioni dell’Arcidiocesi che hanno imposto esequie private direttamente presso i Cimiteri di riferimento, senza alcuna cerimonia in Chiesa. Il saluto prima a Francesco e poi a Carlo Alberto è avvenuto dunque in modo raccolto e certamente diverso da come sarebbe stato in tempi lontani dalla pandemia.

I fratelli Ciri hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama imprenditoriale umbro grazie al loro lavoro che ha interessato nel corso degli anni diversi ambiti tra cui i tabacchi e il settore caseario.

Erano entrambi soci Lions. Alberto da più di 50 anni, sempre attivo, ha ricoperto diverse cariche tra cui la presidenza del Club spoletino, Francesco quella del Club folignate che lo ricorda con un comunicato commosso. Non è l’unica nota a mezzo stampa che ripercorre la vita, l’impegno e le qualità dei due uomini. Tra queste anche quella dell’Associazione Amici di Spoleto che ricorda Carlo Alberto, socio e vicepresidente.