Categorie: Economia & Lavoro Terni

Confartigianato Imprese Terni: il presidente Flamini chiede la modifica del Patto di Stabilità

“Il blocco dei pagamenti di Comune e Provincia stanno portando al collasso il sistema produttivo ternano. Una situazione drammatica!” Questo l’allarme lanciato da Confartigianato Imprese Terni a seguito del blocco dei pagamenti da parte della Provincia e del Comune di Terni, che paventa la possibilità di un blocco degli investimenti per il 2013. “E’ una situazione insostenibile – afferma Giuseppe Flamini, presidente di Confartigianato Imprese Terni – che va ad aggravare una condizione di illiquidità delle aziende causata dalla stretta creditizia.” “La possibilità di ricorrere all’anticipo del credito attraverso le formule del “pro soluto” – continua Michele Medori, direttore di Confartigianato Imprese Terni – rivolgendosi alle banche o ad altri organismi che hanno firmato un accordo in tal senso con le Amministrazioni Pubbliche, non è né semplice né gratuita: gli Istituti di Credito e la SACE sottopongono ad una valutazione di rating l’impresa e questo è assurdo, perché non si tratta di un’impresa debitrice, ma creditrice, ed applicano tassi di interesse certamente non simbolici. Senza contare che, talvolta, queste somme vengono semplicemente scalate dalle linee di credito già in essere con l’azienda stessa. Insomma, capiamo che Comune e Provincia sono “strangolati” dal Patto di Stabilità, ma questa situazione è davvero paradossale: la verità è che la possibilità di incassare le fatture nei tempi naturali sono ridotte a zero, ed i nostri iscritti (piccole imprese che nel frattempo si sono indebitate al fine di poter eseguire i lavori commissionati dalle Pubbliche Amministrazioni per essere in regola con il DURC, con i propri dipendenti, per mantenere un elevato livello di sicurezza sul lavoro), ormai allo stremo, stanno valutando azioni giudiziarie per poter ottenere ciò che è spettante e legittimo, costringendo Comune e Provincia a pagare, con la conseguenza che sarebbero vane a quel punto tutti gli eventuali sforzi fatti dalle Istituzioni Pubbliche per rimanere nei limiti del Patto.” “Chiediamo al Governo nazionale – conclude Flamini – la modifica dei meccanismi che regolano il Patto di Stabilità per la parte “Investimenti” (capitolo secondo dei bilanci della P.A.), che rischiano anche di compromettere l’efficacia dell’ultimo provvedimento “sblocca pagamenti”, in quanto la necessità di salvaguardare l’intera architettura di finanza pubblica locale prevista dall’Art.2 del provvedimento pubblicato in G.U., potrebbe moltiplicare le certificazioni “senza data”, vale a dire quelle non accompagnate dall’indicazione puntuale di quando avverrà l’effettivo pagamento. Per queste certificazioni la versione finale del Provvedimento Governativo evita di far scattare l’obbligo per l’Amministrazione di effettuare il pagamento entro 12 mesi, che avrebbe moltiplicato il rischio dei Comuni di sforare gli obblighi del Patto. Come se ne esce? Solo se il Governo capisce che, gestito così, il Patto di Stabilità è assurdo e rischia di uccidere le aziende, ovvero se Comune e Provincia di Terni prendono decisioni politiche difficili, come quella di sforare gli obblighi del Patto.”