Dolce vita

Concerto dei Balconi, Terni si veste ‘parigina’ per una sera

Come ridare vita a una zona ‘dimenticata’ e spenta negli anni; chiedere agli organizzatori del Concerto dei Balconi, la giornata di musica organizzata da residenti e piccoli associazioni a Piazza Del Mercato per accendere i riflettori sulla situazione di degrado a cui è lasciata andare la zona del centro storico.

Un evento, che per le risorse a disposizione e lo spirito ‘volontaristico’ che lo ha caratterizzato, bello, davvero bello. Atmosfera tra il bohemien e lo ‘street’, calda, coinvolgente, roba che se si organizza una cosa del genere in una qualsiasi area parigina o quartiere di città italiana vocata agli eventi culturali, otterrebbe nell’ordine: patrocinio, sovvenzioni, riconoscimenti, proposta di internalizzazione e creazione di un festival.

Ovviamente è un paradosso, necessario per rendere, non solo l’efficacia dell’evento, ma anche l’efficienza dell’organizzazione, segno che, anche con poco, le cose si possono fare e bene. Senza ‘arruffate’, improvvisazioni improbabili e ‘birrocchiate’, per rimanere in clima ternano.

Mercatino artigianale delizioso, luci giuste, murales con tema immigrazione sull’edificio dell’ex mercato coperto, ma soprattutto, tanta, tanta gente.

E poi l’idea in sé si è rivelata vincente: far esibire solisti e band dai balconi di case private e sedi di associazioni per oltre 20 venti artisti coinvolti e circa 9 ore di evento. Complimenti ai ragazzi di Arciragazzi e Associazione Demetra, che hanno voluto lanciare un messaggio semplice ed efficace, senza proclami, ma con la cultura del saper fare. Mesaggi proiettati sui palazzi, luci discrete e caratterizzanti, hanno accompagnato cittadini di tutti le età in una serata come a Terni non se ne vedevano da tempo.

Bono Vox, in fin dei conto, no, non c’era (efficace anche la fake news creata ad arte per pubblicizzare l’evento) ma c’era quello che conta; iniziativa, passione, capacità, musica: insomma, la città c’era, bastava ascoltare i commenti di chi era presente, tutti assolutamente lusinghieri.

Un problema rimane però – Cosa fare ora per dare seguito all’iniziativa? Dove trovare gli 8 milioni necessari per riqualificare l’area? Perché non trasformare questa idea in un potenziale progetto di Festival?

Immaginate musica che proviene dai balconi e dalle finestre delle abitazioni lungo le vie del centro storico per un percorso che coinvolga tutta la città?

Pensateci…