Cronaca

Comune di Terni fa i conti, più tasse e flop partecipate | Il bilancio di 8 anni

Tempi di bilanci per il Comune di Terni che, dopo 8 anni (in esame il periodo compreso tra il 2008 e il 2015), illustra ai cittadini la situazione sulle varie voci di entrare e uscite dell’ente. Secondo i risultati prodotti dall’assessore al bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi e l’ufficio comunicazione direzione Affari Istituzionali, il Comune di Terni, nell’ultimo anno, avrebbe raggiunto il record di entrare, con 257mila euro di utili, voce sulla quale le entrare correnti sembrano avere un peso decisivo.

Crollano invece le entrate per trasferimenti che, dai 49mila euro del 2008, sono scese a 11mila e 500 del 2015 e le entrate extratibutarie che sono quasi dimezzate.

Il gap è stato colmato con l’aumento dei tributi, mai così decisivi per le casse del Comune, visto che sono quasi triplicati rispetto a 8 anni fa. Da un’entrata di 39mila euro si è passati a una di 85mila.

A picco sono andati i permessi per costruire: dai 6.500.000 del 2008 si è scesi 1.100.000, mentre un dato positivo per gli automobilisti è la drastica diminuizione delle sanzioni relative al codice della strada; da 7milioni a 2.900.000.

Pressoché invariata la situazione per quanto riguarda le entrate e la spesa corrente, mentre si registra il flop delle partecipate che, mai come nel 2015, hanno reso così poco al Comune.

L’ente ha aumentato la spesa per terzi di oltre tre volte rispetto al 2008, mentre è andato giù anche l’indice dei prestiti, anche se dal 2008 ha subito un sensibile rialzo. Rispetto al 2014, nel 2015, la curva relativa agli investimenti è tornata a salire, in discesa invece quella che indica l’andamento della spesa per il personale e dei costi della politica che segnano rispettivamente -10milioni e -700mila.

“Molto altro resta da fare – dichiara l’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldila situazione finanziaria dell’Ente non può essere oggetto di battaglia politica, i dati sono oggettivi. C’è la pesantezza, innanzitutto, di un retaggio storico, dovuto a diversi fattori, analoghi anche in questo caso alla stragrande maggioranza degli enti pubblici che per anni hanno avuto sensibili disponibilità di spesa e norme di contabilità non stringenti. Ora il quadro è cambiato continua l’assessore –  si sono ridotte le disponibilità economiche e le entrate ricadono fortemente sulle spalle dei cittadini con le entrate tributarie locali, le nuove norme sulla contabilità richiedono bilanci puntuali. L’azione di risanamento che è iniziata negli ultimi anni, anche prima di questa amministrazione, è entrata nella fase cruciale, quella dell’ultimo miglio, dello sforzo di ristrutturazione di tutta la spesa, per allineare le entrate con le uscite, per rimodulare i servizi per rispondere alle mutate esigenze e per evitare ogni forma di dispersione delle risorse.
La rappresentazione grafica rende più nitide anche le azioni che dobbiamo intraprendere: ridurre l’indebitamento; migliorare la quantità e la qualità della riscossione; ridefinire ruolo e proprietà della partecipate affinché portino risorse nelle casse del comune; concentrare le risorse nei settori strategici. Occorre che il trend imboccato in questi anni sia portato avanti, senza tentennamenti nell’ottica di garantire il bilancio dell’ente, strumento imprescindibile di governo dell’Ente”.

“L’operazione di analisi e trasparenza attivata dall’assessorato – sottolinea il sindaco Leopoldo Di Girolamo è particolarmente opportuna perché tutti quanti noi dobbiamo avere una base di confronto reale. Negli ultimi dieci anni la finanza degli enti locali è profondamente cambiata nella sostanza, nei flussi economici e nelle regole. Le nuove regole di contabilità obbligano degli accantonamenti aggiuntivi che limitano fortemente gli impegni di spesa e che potranno essere ridotti a seguito  dell’efficentamento del servizio di riscossione e del sistema delle partecipate. Le politiche dello stato – conclude il primo cittadino – hanno in questi ultimi anni scaricato il risanamento del paese soprattutto sui comuni. Le comunità locali sono chiamate a farsi carico delle loro finanze in un quadro legislativo in continua, vorticosa evoluzione. Una situazione non facile, noi abbiamo affrontato il problema, stiamo lavorando per risolverlo, con scelte difficili, non facili, mai demagogiche, sempre trasparenti”.