Terni

Chiusa per il terremoto, chiesa Guardea torna ai fedeli

Domenica 13 giugno, riaprirà al culto la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Cesareo, a Guardea.

Alle ore 11.00 il vescovo Giuseppe Piemontese presiederà la solenne concelebrazione eucaristica insieme al parroco don Donat Katawa. Saranno presenti il prefetto ed il questore di Terni, rispettivamente Emilio Dario Sensi e Bruno Failla, i sindaci del territorio ed i vertici delle forze dell’ordine.

Chiesa Guardea chiusa dal 2016 a causa del terremoto

La chiesa di Guardea era chiusa dal 2016 a causa dei danni del terremoto che in quell’anno colpì il centro Italia. Gli interventi post sisma hanno portato al consolidamento dell’edificio, permettendone di nuovo la frequentazione. La diocesi di Terni – Narni – Amelia, del resto, aveva predisposto, in base all’ordinanza n. 23/2017 del Commissario del Governo, la ricostruzione di questo edificio.

Interventi importanti sulla volta

La ristrutturazione ha avuto inizio a ottobre 2018. Durante le lavorazioni si è manifestato un grave pericolo di distacco dell’intera struttura pittorica dell’altare del presbiterio: fessurazioni importanti sulla volta occultate da antiche opere di restauro. Così, in seguito al distaccamento dell’intera opera pittorica, i tecnici hanno consolidato la volta sottostante; l’aggravio del costo è stato finanziato dalla struttura commissariale e dai fondi dell’ 8×1000 della Cei.

Sindaco Lattanzi: “Movimento importante per l’intera comunità”

“Sarà un momento molto importante per i fedeli ma anche per l’intera comunità di Guardea” è il commento del sindaco, Giampiero Lattanzi, che è anche presidente della provincia di Terni.

La nostra chiesa parrocchiale torna finalmente ad essere aperta – dichiara Lattanzi – grazie all’impegno delle istituzioni e della Cei che hanno permesso di individuare i fondi necessari a poter eseguire i lavori finalizzati a rendere di nuovo fruibile la chiesa. La sua restituzione al culto ha molti significati – osserva il sindaco – oltre a quello religioso, infatti, essa si inserisce in un periodo in cui gli effetti della pandemia sembrano attenuarsi facendo intravedere uno spiraglio in questa lunga e sofferta vicenda. Riaprire la chiesa nel giorno del Beato Pascuccio è quindi anche un simbolo di ripartenza”.